Inno alla natura o nuovo femminismo? A noi la scelta. Era normale che nell’ottica di un corpo che reclama libertà da dogmi estetici si tirassero in ballo i peli. Il corpo è mio e me lo gestisco io, di conseguenza lo depilo se e quando ho voglia.
I peli, bandiera estetica femminile proprio come nel ’69 dove un numeroso gruppo di donne nel mondo, celebrità e influencer comprese, hanno alzato le braccia mostrando le loro ascelle non rasate.
Perché dovremmo toglierli? Depilarsi ha un costo e a volte non è nemmeno piacevole. Il movimento “no wax” o “bodyhairisnatural” conta centinaia di migliaia di tag e post, profili Instagram dedicati e sostenitrici illustri come Lourdes Leon Ciccone, Emma Corrin di The Crow.
In Cina per esempio, l’attivista per i diritti delle donne Xiao Meili, aveva lanciato un invito a tutte le donne, a non depilarsi le ascelle in contrasto con le convenzioni sociali.
Yasmin Gasimova, studentessa inglese di 19 anni dell’università di Liverpool, ha dichiarato di non depilarsi ascelle, gambe e inguine da ben otto anni per opporsi a una società che vuole le donne perfettamente depilate.
Ma non tutte la pensiamo allo stesso modo, i centri estetici infatti sono stati presi d’assalto dopo il lockdown dalle clienti disperate per i peli in eccesso.
La tendenza è quella di eliminare tutti i peli o il più possibile: si è iniziato a sgambare l’inguine negli anni ’90 fino ad arrivare a corpi completamente glabri negli anni duemila. Da cinque o sei anni l’epilazione totale dell’inguine è ormai una consuetudine a tutte le età.
Il messaggio è chiaro my body, my choice. La libertà di scelta è il punto, e la decisione di togliere tutto o niente o poco spetta solo a chi i peli li ha, non a chi guarda. E voi cosa preferite?
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