Il Natale è uno dei periodi dell’anno più magici e le leggende trentine ci fanno viaggiare con la fantasia.
Le leggende natalizie trentine, ci faranno viaggiare con la fantasia in questa splendida regione dove le montagne fanno da cornice alle tradizioni del posto.
San Nicola e i Krampus
La storia ruota attorno a San Nicola, vescovo di Myra che, si dice abbia affrontato e sconfitto il demone Krampus.
Una volta sconfitto il demone divenne servitore di San Nicola, nonostante questo il giorno dedicato ai festeggiamenti per il santo, ovvero il 5 dicembre, torna a fare danni in città. Il Krampus è solito correre e aggirarsi per la città durante questo giorno, per frustare e infastidire i giovani e i bambini cattivi.
Il risvolto positivo della leggenda sta nell’atto compiuto da San Nicola che invece distribuisce dolciumi e regali ai bimbi buoni.
In onore di questa leggenda, da ormai 500 anni il 5 dicembre si tengono diverse rappresentazioni e imbattersi in Krampus è inevitabile. Questi terribili demoni con terrificanti maschere diaboliche corrono per la città, infastidendo i passanti. I Krampus vagano per le strade provocando rumori assordanti con campanacci e corni frustando le persone che incontrano sulla loro strada.
Strozegada e Santa Lucia
Questa tradizione coinvolge tutti i bambini, Si tratta dell’arrivo di Santa Lucia, la martire cieca è famosa per portare sul dorso dell’asinello, dolci leccornie e il tipico pane a forma di ciuchino, ai più piccoli.
Si festeggia la sera del 12 dicembre, in questo giorno un corteo di curiosi ragazzini che scendono in strada con le loro “Strozegada”. Si tratta di barattoli e lattine legati insieme e trascinati per terra in modo da fare più rumore possibile per attirare la Santa. Alla sera, tornati a casa, i bambini lasciano latte e biscotti per Santa Lucia, mentre per l’asinello preparano un piattino con del sale.
La Canta della Stella
Si tratta di un’antica tradizione delle valli dolomitiche che festeggia l’Epifania, la nascita di Gesù e il passaggio dei Re Magi.
Ogni anno i tre re Magi con un corteo di cantori composto dai giovani del paese, bussa di casa in casa per cantare la nascita del cristo redentore. Con loro portano una bellissima stella luminosa. È tradizione che ogni maso segni in facciata il passaggio dei magi, incidendone le iniziali, più l’anno del passaggio, come segno di buon augurio.
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