Vi siete mai chiesti chi è l’autore o l’autrice che si nasconde dietro ai biglietti dei biscotti della fortuna cinesi?

Donja è una ragazza afghana, riuscita a fuggire dai talebani su un volo d’emergenza da Kabul ed atterrata negli Stati Uniti. Fremont, chiamata anche Little Kabul, è una città californiana; luogo con la più alta densità di popolazione afghana nel paese. Dal mestiere di traduttrice, che praticava in patria dove era pioniera nel suo campo in quanto donna, passa ad un lavoro in fabbrica negli Usa. “Lavoro nella zona cinese così per variare e non dover stare tutto il tempo con altri afghani, a volte mi ci trovo bene, altre volte no.”

Donja ha collaborato con gli Stati Uniti per lottare contro i talebani. La giovane donna viene, alle volte, esclusa da alcuni membri della comunità perché considerata “traditrice”.

In formato quattro terzi e con i tempi di una dark comedy, Fremont utilizza un bianco e nero che ci fa pensare a quel cinema americano indipendente come Frances Ha. E anche la performance di Anaita Wali Zada ci riporta a quel film, nella sua interpretazione c’è un qualcosa che richiama la Gerwig). L’attrice incarna tutto lo spessore di Donja, portando avanti la storia con i suoi sguardi e i suoi silenzi, così come con le sue battute argute e taglienti.

La solitudine contemporanea

Fremont ci racconta la solitudine. Ma lo fa mostrando dei personaggi che sanno accettare questa condizione, chi studiando un mappamondo, chi ritagliando carta, chi con i libri. Donja ci mostra tutto il suo dolore senza mai cadere nel vittimismo. Non riesce a dormire, come Travis Bickle, che ci torna in mente grazie ad alcune parentesi di musica jazz che scandiscono il film. Donja è un personaggio femminile forte, che non ha perso il coraggio di sognare. Per certi versi, c’è un pò di Amelie in Donja, e forse è anche per questo che ci affezioniamo subito a lei. Jeremy Allen White ci fa innamorare con poche battute, incarnando un umile meccanico dagli occhi e i modi gentili.

Diretto da Babak Jalali che firma anche la sceneggiatura insieme a Carolina Cavalli (Amanda), Fremont commuove e brilla senza mai strafare, mostrando un’umanità che ci regala ottimismo. Accolto con successo al Sundance Festival, Fremont è stato presentato alla 18a edizione della Festa del Cinema di Roma.