Che si tratti di un viaggio di pochi giorni, di un lungo viaggio dall’altra parte del mondo, o di una scelta di vita da nomade a tempo indeterminato, se un uomo può farlo, può anche una donna.

Viaggiare da sole si può! Negli ultimi dieci anni il turismo femminile ha subito un notevole incremento. Sempre più donne di ogni età scelgono di viaggiare da sole nonostante i pregiudizi. Un uomo che viaggia suscita interesse e ammirazione. La donna invece appare strana e non è sempre vista bene, il suo modo di vivere viene percepito come mancanza di responsabilità, talvolta di leggerezza, dovrebbe avere una situazione stabile, sposarsi, fare figli. Ma chi ha detto che una donna che viaggia non può avere – a patto che lo voglia – anche tutto questo?  

Sei matta? È pericoloso per una donna!

Per cultura, la donna è vista come più debole rispetto all’uomo e viene quindi trattata come tale. Spesso partiamo spaventate per le cose che ci vengono messe in testa ma, quando arriviamo in un nuovo paese, ci rendiamo conto di quanto fossero solo false credenze date da una mentalità chiusa nei propri confini. Viaggiare di per sé non è pericoloso. È l’ineducazione di molti uomini a essere pericolosa. Un mio caro amico egiziano ha detto che “le persone cattive esistono in tutto il mondo, come anche quelle buone”. Ha ragione. E quando si generalizza descrivendo quel mondo come un territorio minaccioso per la donna, non si fa che riprodurre e alimentare, sotto forma di gentil premura, le imposizioni sessiste che tanto critichiamo in altre culture, sottintendendo che la donna dovrebbe stare a casa nonostante, come ci dimostra la cronaca, questa sia statisticamente assai più letale.

False credenze su paesi pericolosi per una donna in viaggio da sola.

Tra i paesi con culture diverse dalla nostra che destano più preoccupazioni quando si tratta di donne in viaggio da sole, ci sono sicuramente quelli arabi e africani. Eppure, la maggior parte delle persone che creano terrorismo psicologico nelle donne che desiderano esplorare questi paesi in solitaria, sono le stesse che in realtà non lo hanno mai fatto, o “lo hanno fatto” senza mai uscire dalle mura del loro resort, senza andare oltre la gita organizzata. Jung sosteneva che riflettiamo negli altri le nostre paure e ciò che non sopportiamo di noi stessi.

Sessismo e razzismo hanno una stessa matrice: la paura del diverso. 

Questa paura nasce dalla mancanza di incontro. È pericoloso crescer e vivere senza mai entrare in contatto con occhi, colori, pensieri e modi di vivere differenti. Per farlo non serve viaggiare, ma viaggiando diventa sicuramente più semplice. Quando non si conosce qualcosa, è molto più facile giudicare, dettare divieti o inculcare paure, piuttosto che cercare di capire per poi educare.

Viaggiare in questi paesi è infatti sicurissimo, spesso più che in Italia.

Contrariamente a quanto spesso viene detto, è possibile viaggiare anche in piena notte con i mezzi pubblici o camminare per strada in totale tranquillità. Anche le raccomandazioni sull’abbigliamento non fanno che alimentare la mentalità del: “Se l’è cercata”. Non si dovrebbe insegnare che vestire in modo adeguato sia una tutela alla propria sicurezza, ma una forma di doveroso rispetto che è giusto portare verso credenze culturali e religiose del paese che ci sta gentilmente ospitando, come togliersi le scarpe sporche quando entriamo a casa di qualcuno – usanza araba che dovremmo imparare anche in Italia.

La donna è più tutelata degli uomini.

Durante un mio viaggio in Marocco, terra di gentilezza e ospitalità, nel suq di Meknès, un uomo evidentemente alterato da uso di sostanze mi afferrò per lo zaino, tirandomi a sé. La mia reazione fu subito quella di urlargli contro e scappare. Poco dopo mi sentii nuovamente afferrare, questa volta per un braccio. Spaventata, mi voltai. Era una donna marocchina accompagnata dalla polizia che, chiamata da chi aveva assistito alla scena, era sopraggiunta in pochi minuti, arrestando subito l’uomo. Dopo avermi chiesto conferma sull’accaduto, mi domandarono se avessi voluto sporgere denuncia. Molti amici arabi mi hanno poi spiegato che toccare una donna contro la sua volontà è infatti un reato gravissimo, pena il carcere, aggiungendo che nella loro cultura è assolutamente inaccettabile non soccorrere una donna in tale situazione. Rimasi sorpresa dall’efficienza di quell’intervento e mi domandai se Italia sarebbe stato lo stesso…?

Tra le difficoltà pratiche meno discusse e fastidiose c’è il ciclo mestruale.

Se appartieni alla categoria di donne che soffre in modo quasi invalidante il ciclo mestruale, è normale che possa spaventare affrontare grandi spostamenti o ritrovarsi in luoghi con scarse condizioni igieniche. Alcuni bagni sono una vera e propria avventura. In altri casi, il bagno non c’è proprio. Inoltre, in alcuni paesi i tamponi costano uno sproposito o non sono reperibili. Per assurdo, un normale ciclo può creare molti più problemi pratici rispetto a quelli presunti dalle raccomandazioni di chi dice: “Sei matta, è pericoloso per una donna!”.

I benefici di viaggiare da sole:
  • smetterai di ascoltare queste persone e di essere schiava del giudizio altrui
  • acquisirai sicurezza in te stessa, la stessa che ti aiuterà nella vita di tutti i giorni, sul lavoro, nelle relazioni
  • diventerai più indipendente
  • apprezzerai la tua solitudine e non cercherai di riempirla con chiunque o qualunque cosa
  • crescerai molto, a prescindere da quale età tu abbia
  • smetterai di dare valore alle cose materiali e al superfluo, per dare invece valore alle esperienze e ai singoli momenti
  • inizierai a (ri)conoscere i tuoi reali bisogni e a rispettarli
  • imparerai ad accettarti, apprezzarti, e amarti. E anche questo ti aiuterà a migliorare la tua vita ovunque tu decida di vivere.  
Se sei in grado di andare in capo al mondo da sola, puoi avere ed essere tutto quello che vuoi nella vita.

Molte sono le donne che viaggiano pur avendo affetti stabili. Alcune hanno figli già adulti, altre hanno fidanzato o marito ma senza figli. Altre non ne vogliono. Qualcuna si innamora lungo il viaggio e decide di fermarsi altrove. La vita è imprevedibile e viaggiando non sai mai cosa potrà accadere. Potrebbe essere che il destino ti stia proprio conducendo verso qualcosa o qualcuno. In ogni caso, ogni viaggio che farai sarà anche e soprattutto un viaggio di scoperta di te stessa e della tua libertà. Perché una donna libera è colei che può e sa scegliere. Puoi andare dove vuoi ed essere chi vuoi. Anche con il ciclo!

Letture consigliate: Donne in viaggio di Lucie Azema

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