Venerdì 28 febbraio alle ore 18.00 in seno alla Fiera dell’editoria delle Donne Feminsm8, giunta alla sua ottava edizione, Le Commari Edizioni presentano il romanzo della scrittrice argentina Claudia Chamudis, Perché il fiume cancelli tutto.

Perché il fiume cancelli tutto. Nella Sala Ingargiola alla Casa internazionale delle donne in Via della Lungara 19 dialogheranno sul romanzo e sulla scrittrice, Maria Palazzesi, responsabile culturale di Archivia, e Ilaria Magnani, la traduttrice, docente di Lingue e Letterature ispanoamericane dell’Università di Cassino.

Un’occasione per conoscere la protagonista di questo romanzo d’esordio, la giovane Iyatäé della tribù dei mocovì che durante le occupazioni dei coloni spagnoli in Argentina nella seconda del Settecento entra in contatto con la realtà di una riduzione gesuita. La conoscenza dell’altro mondo, apparentemente comodo e attraente, porta Iyatäé a fare una scelta coraggiosa che segnerà la sua esistenza.

Una storia potente di rapporto tra le donne e la natura, e di amore all’interno di un percorso di autodeterminazione tutta femminile.

Un villaggio indigeno Mocovì, nella provincia argentina di Santa Fe. La giovane Iyatäé, partorisce la sua piccolina con l’aiuto delle vecchie del villaggio, ma deve fare una scelta dolorosa. Il suo uomo, Nadel, le dice che è sempre stato così: la bambina non può intraprendere il viaggio, lo spostamento dell’accampamento, che avverrà da lì a qualche giorno, per seguire le tracce degli animali da cacciare.

“Lei ha già visto altre donne dover prendere la decisione prima di uno spostamento, quando il neonato è così piccolo e debole che morirà sicuramente prima di giungere alla nuova collocazione. Con gli occhi intrepidi, cammina verso il folto del bosco tenendo sua figlia infagottata al petto. Non vuole l’aiuto di nessuno. Preferisce che rimanga in questo luogo, dove è sepolto suo padre, il grande Caalac, che potrà prendersi cura di lei.

Basta un movimento e sente scricchiolare le ossicina del collo. Non le richiede molta forza ma le causa un dolore che arde e sale dal ventre. L’appoggia sulla terra per scavare con le mani una buca poco profonda dove poterla lasciare…”.

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