Mentre si aspettava l’elezione per il nuovo Pontefice, le madri superiori di tutto il mondo si riunivano nelle stesse ore per parlare di pace e impegno sociale.

La notizia del conclave delle donne la dà il quotidiano L’Avvenire (L’altro “conclave”) spiegandoci che si tratta della 23ª assemblea dell’Unione Internazionale Superiore Generali (UISG) organismo internazionale che riunisce i vertici di 1.900 istituti religiosi femminili. L’evento ha avuto luogo presso l’hotel Ergife di Roma, una struttura ricettiva che spesso accoglie i candidati di concorsi pubblici. L’evento si è concluso venerdì 9 maggio e ha visto la partecipazione di 970 madri superiori generali, a capo di altrettanti istituti religiosi. Sorelle che provengono da ben 75 diverse nazioni, riunite attorno a tavoli circolari, suddivise per lingua e provenienza.

Le protagoniste.

Non si tratta di una riunione chiusa e segreta come per il conclave. Le sorelle affrontano le giornate di lavoro in armonia e discutono sul futuro della Chiesa. Nella seconda giornata, suor Simona Brambilla, prefetta del Dicastero per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica (leggi qui il suo profilo: Papa Francesco e le donne) si legge su L’Avvenire ha incoraggiato le suore a considerare la vita religiosa una luce «che brilla come la luna: non con luce propria, ma riflettendo quella di Cristo».

La sorellanza «è la vera protagonista di queste giornate» afferma suor Emiliana Park, coreana, delle Suore della Carità di Gesù. Agli istituti non è chiesto di omologarsi, «ma di camminare in unità, senza rinunciare alle nostre identità di famiglie religiose, sorte in tempi e luoghi diversi nel corso dei secoli».

«Essere qui riunite in spirito di condivisione – aggiunge suor Mara Lolato, delle Figlie di Sant’Eusebio – offre l’immagine concreta dell’universalità della Chiesa e della molteplicità dei carismi che la arricchiscono».

L’impegno nel mondo.

Suor Mary T. Barron, superiora generale della Congregazione delle Suore di Nostra Signora degli Apostoli e presidente della UISG, aggiunge ai media vaticani: «Quando abbiamo programmato questa conferenza, non potevamo immaginare che si sarebbe svolta in questo contesto particolare, in cui il nostro caro Papa Francesco è tornato alla Casa del Padre e nella settimana in cui i cardinali si riuniranno in Conclave. Ascolteremo persone che stanno offrendo speranza in circostanze difficili come il Myanmar, il confine tra Messico e Stati Uniti e l’Amazzonia».

Citando poi la Lettera di San Paolo ai Romani (5,5) e le parole di Papa Francesco, suor Mary prosegue: «La speranza non delude. Mai. E quella speranza, per noi cristiani, non è semplice ottimismo, ma è radicata nella fede. È la consapevolezza che con Dio tutto è possibile». (fonte: Vatican News: leggi qui l’articolo)

Questi giorni rappresentano un momento di rinnovamento spirituale con la comunità allargata delle Superiore Generali. Ma anche un’occasione per respirare insieme l’universalità della Chiesa e tornare alle nostre comunità con nuova energia e ispirazione, si legge sul sito ufficiale della UISG.


La Dichiarazione Plenaria riafferma il ruolo delle Donne Consacrate in un contesto globale complesso.
  • Donne di pace, resilienti, ai piedi della Croce, che hanno il coraggio di piangere sulle sofferenze del mondo e di impegnarsi talvolta fino al dono della vita.
  • Donne che offrono gratuitamente il dono della loro vita con la loro presenza nei luoghi di frontiera, che rifiutano l’esclusione e la discriminazione e che portano consolazione e attenzione a chi è rifiutato.
  • Donne che vegliano nella notte e che, come la luna, riflettono la luce e lasciano brillare le stelle intorno a loro.
  • Donne sinodali che creano comunità evangeliche e inclusive; donne che tessono un abito armonioso per la nostra casa comune.
  • Donne profetiche che, nella vecchiaia, nella malattia o nelle ferite subite, restano segni di speranza, nell’attesa e nella preghiera.

“In questo 60° anniversario dell’UISG e nell’Anno Giubilare, vogliamo dare il nostro contributo specifico come Donne Consacrate”, si legge nella Dichiarazione. “Con ‘corde di speranza’ che tendiamo le une verso le altre, abbiamo creato una rete internazionale che ci collega con tutti i popoli e con l’intera creazione”.


Tra i risultati più rilevanti all’Assemblea il lancio della nuova Fondazione “The Anna Trust“, iniziativa destinata a sostenere la cura delle sorelle anziane, una preoccupazione crescente per molte congregazioni religiose.


Inoltre, tutte le Superiori concordano nell’affermare che l’Assemblea «ha rafforzato la nostra pratica della conversazione nello Spirito come strumento per promuovere una cultura sinodale nelle nostre Congregazioni, in sintonia con il cammino attuale della Chiesa». (fonte: UISG Official)

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