UN UOMO, LA SUA ARTE, L’ANIMA DELLA INNER SCULPTURE: GIACOMO RIZZO.
Dato che un’immagine vale più di mille parole, Giacomo Rizzo ha davvero molto da raccontare attraverso le sue sculture. La “Inner Sculpture” intima, affascinante, coinvolgente, ti guardi intorno e percepisci forza e fierezza, eleganza e imponenza. Un viaggio attraverso i suoi pensieri ed i luoghi che hanno scatenato le sue emozioni dando vita alle sue creazioni.
Avevo scoperto le sue opere tramite un amico, facendo una breve ricerca sul web, avevo visto le foto di alcune sue opere che mi avevano colpito, così mi sono detta se una foto riesce a trasmettermi già così tanto, come mi sarei sentita a vederle dal vivo?
E mostra fu.
Giacomo Rizzo, un uomo, la sua arte, l’anima della “Inner Sculpture”. Posso dirvi che Rizzo è uno scultore eclettico, che ha vissuto e lavorato in Italia e all’estero, arricchendo il suo bagaglio culturale e raccogliendo riconoscimenti e successi. L’Europa e gli Stati Uniti, infatti offrono moltissime opportunità agli artisti. Sebbene la loro tradizione culturale possa essere diversa e più o meno recente, ciò che colpisce, rivela Giacomo, è la burocrazia snella che permette l’immediata realizzazione di un progetto artistico. Quello che non conoscete ancora, però, è l’uomo le cui opere hanno viaggiato per tanto tempo, alcune hanno trovato il loro posto in giro per il pianeta, altre invece sono tornate qui, forse avevano nostalgia. A volte, infatti, dobbiamo o vogliamo semplicemente tornare a casa, riscoprire le nostre radici e perché no, metterne di nuove. Nella “Inner Sculpture”, Giacomo Rizzo si esprime in tanti modi diversi, sia dal punto di vista stilistico, che per i materiali utilizzati, si evince una maturità crescente ed un unico filo conduttore…“la Natura”. Le forme espressive, le sue creazioni, tutto nasce da una storia, uomini, donne, luoghi e leggende, emozioni, ricordi, presente e passato che si intrecciano fra loro dando vita a qualcosa di unico, la natura che riproduce se stessa incantando e travolgendo. Il ciclo della vita come accennava Rizzo, nasci, ti formi, ti lasci l’adolescenza alle spalle, ti stacchi dalla famiglia e ti crei un tuo percorso, per poi tornare e sorridere dei successi conseguiti negli anni. Mi racconta che ha avuto sin da subito chiaro quello che sarebbe il suo percorso di studi, da bambino vivace e creativo, costruiva cose e stracciava i compagni di scuola, passando per il liceo artistico arrivando all’Accademia delle Belle Arti, come studente prima e come insegnante dopo.
“Non ti puoi svegliare, una mattina e sentirti artista, ma puoi studiare e fare della tua passione il tuo mestiere”. Giacomo è anche docente presso l’Accademia delle Belle Arti, lui indirizza i suoi studenti a seconda delle loro inclinazioni personali e del potenziale che vede in loro, imparando lui stesso da ciò che sperimentano. In molti casi un codice, una forma espressiva utilizzate per un pezzo si trasformano e si evolvono dentro l’opera successiva creando così un ciclo continuo di creatività. Mi racconta che l’artista ha da tempo, perso, quasi del tutto il suo ruolo nella società, l’arte dovrebbe essere fruibile per tutti, e non essere per pochi e di nicchia. Molti artisti vengono ingaggiati e del tutto, “snaturalizzati” in nome delle vendite, non più arte ma bensì merchandising. Non ci sono più correnti, manifesti ma singoli eventi dove l’artista perde il suo stile, l’impronta originale che lo caratterizzava mentre cerca di non rimanere fuori mercato, diventando, praticamente, solo uno dei tanti.
L’artista dovrebbe rimanere fedele a se stesso ed alla sua ricerca estetica, rimanendo riconoscibile a chi lo segue e apprezza.Giacomo vuole trasmettere qualcosa di se stesso in maniera più o meno velata, una creazione dopo l’altra. Ci sono diversi strati di lettura di un’opera, mi racconta che la prima è data dall’impatto, dall’attrazione, un po’ come quando conosci una persona nuova, se qualcosa ti colpisce, cerchi di approfondire per capire se ciò che hai visto è reale o se ti sei solo illuso. Stessa cosa vale per l’arte, entri alla mostra sita in via dell’Incoronazione 11 a Palermo e ogni opera parla e ha tanto da raccontare.
Giacomo Rizzo è ciò che fa, è nato scultore, supportato dalla sua famiglia, i cliché di solito, identificano gli artisti come dandy incalliti, il cui fine ultimo è la sregolatezza e spesso anche la “fannulloneria”… ma la vera sfida è uscire dalla massa ed emergere. La vera sregolatezza? Non omologarsi, non standardizzarsi ma continuare a fare e riuscire!
Giacomo è un taciturno, ama ascoltare osservare, ma è anche caparbio, persino mentre studiava, andava contro i professori e faceva di testa sua, un autodidatta. Rizzo si mette in gioco sperimenta, ciò che vive quotidianamente influisce ed interferisce sia a livello conscio che inconscio sul suo stile, è un visionario, capta, precorre i tempi, intuisce, “annusa l’aria” e si mette a lavoro, fuori dai meccanismi, fuori dagli schemi. Il suo papà lo elogia sempre, mi racconta, e lo ha dimostrato in mille occasioni. Uno dei giorni più emozionanti che ha vissuto Giacomo, è stato quando suo padre, un abile fabbro gli ha regalato uno dei suoi strumenti di lavoro preferiti, la sua incudine… in quel momento ha capito di averlo reso davvero fiero.
Tutto parte da un’idea, la natura parla, il cervello elabora, le mani plasmano. Lui parla al materiale e il materiale parla a lui, accetta ciò che la natura gli dona, fa dei sopralluoghi che a volte durano dei giorni, vive il luogo, segue le tracce lasciate da coloro che vi sono passati prima di lui, storie, uomini, leggende e sceglie su quale porzione intervenire. A volte ritorna in alcuni posti a lui cari e il contrasto tra i suoi ricordi e le condizioni attuali dei luoghi, generano in lui la scintilla che lo porta a nuove creazioni. Giacomo rapisce l’anima dei luoghi e la incamera nelle sue sculture.
Cristina Pace
Riferimenti:
http://www.giacomorizzo.it
Mostra “Inner Sculpture” Via dell’Incoronazione 11 Palermo 9-06-18/ 24-08-18
https://www.poloartecontemporanea.it/2018/06/05/inner-sculpture-scultura-interiore/
Catalogo: Giacomo Rizzo Inner Sculpture, Manfredi Edizioni.
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