Cristina Tomasi, dottoressa di medicina interna, esperta di malattie del metabolismo e di terapia ormonale, ci parla di menopausa, un argomento per certi versi ancora tabù.
Come arrivare preparate e consapevoli alla menopausa? Abbiamo intervistato la dottoressa Cristina Tomasi. Medico dal 1991, ha lavorato per 14 anni all’ospedale di Bolzano nel reparto di Medicina Interna. Si è occupata prevalentemente di malattie cardiovascolari e tromboembolismo venoso. Si occupa di osteoporosi e malattie del metabolismo osseo, terapia ormonale bioidentica e medicina ortomolecolare. È molto attiva sui social e il suo obiettivo è informare le donne circa le tante problematiche di salute che possono affliggerle nel corso della loro vita, con cambiamenti importanti nel passaggio dall’età fertile a quella della menopausa.
Se gli uomini avessero sofferto di vampate avrebbero già trovato la cura?
Esattamente. Per la precisione, un ginecologo una volta disse che, se gli uomini avessero sofferto le vampate, avrebbero trovato la cura probabilmente già prima dell’avvento di Gesù Cristo. Credo veramente che sia così perché noi donne siamo delle guerriere per indole, nel senso che, nonostante anche notevoli disturbi, riusciamo a portare avanti la casa, il lavoro, la famiglia, i figli, i genitori, le amiche e tanti altri impegni. Questo nonostante la fatica. Le vampate sono la punta dell’iceberg di una sintomatologia di squilibri ormonali. Avvengono a causa di un deficit della sintesi di progesterone, con gli estrogeni che fanno “le montagne russe”. Esse sono spiacevoli in particolar modo di notte, quando si ha un deficit di estrogeni, e già in una fase di pre menopausa, e cioè anche 7-8 anni prima dell’ingresso in menopausa (che per le donne avviene in media ai 51 anni di età). Le vampate incidono quindi in particolare su un cattivo riposo e di conseguenza sull’umore in generale, con scatti di ira, stanchezza cronica quand’anche depressione. E tutto ciò si associa a un metabolismo acciaccato con aumento di peso specie al girovita in questa fase della vita.
Da dove partire per trovare l’equilibrio in questa fase della vita?
Non quello che ci insegnano all’Università, che si basa sulla sintomatologia, ma a mio avviso è necessario un approccio globale che mi porti a valutare la paziente a “trecentosessanta gradi”. Lo stile di vita, che include ovviamente una corretta alimentazione, l’attività fisica, la cura del sonno, l’esposizione alla luce naturale, sono dei pilastri preponderanti per la nostra salute.
Ansia e attacchi di panico. Si rischia un abuso di antidepressivi?
Sì, è così soprattutto nella fase perimenopausale, quella anticipatoria della menopausa vera e propria, per la depressione, l’ansia e le crisi di panico dovute agli squilibri ormonali. Ci sono solidi studi scientifici che dimostrano che, dando 1 milligrammo di estradiolo per via transdermica e 100 milligrammi di progesterone per bocca, terapia bioidentica, si pongono le donne al riparo da tantissimi sintomi depressivi. Quindi: perché devo prendere un antidepressivo se posso, innanzitutto con lo stile di vita e poi con una terapia ormonale sostitutiva, “ritrovare vitalità e benessere psicofisico” come il sottotitolo del mio libro specifica.
A cosa sono dovuti gli squilibri ormonali?
Ci sono tantissimi interferenti endocrini intorno a noi: basti pensare ai cosmetici di varia natura, a tutti i contenitori di plastica che troviamo in commercio. Tutte queste cose, alle quali siamo sovraesposti, portano a uno squilibrio ormonale con una dominanza estrogenica. L’insulino-resistenza, poi, peggiora in generale tutto il nostro metabolismo e la “comunicazione” tra ogni singolo ormone presente nel nostro corpo. Non a caso, l’infertilità sta aumentando e una delle cause emergenti e misconosciuta è ancora una volta l’insulino-resistenza. Per calcolarla non basta fare una glicemia a digiuno. Si dovrebbero fare anche l’insulina e l’emoglobina glicata. Facendo glicemia e insulina si può calcolare l’ HOMA index.
Cosa ne pensa dell’uso curativo della pillola contraccettiva?
A mio parere se ne fa un abuso. In quanto, se data, per esempio, per la sindrome dell’ovaio policistico o più nota come PCOS, ritengo che non sia la soluzione, perché la prima causa di questa malattia è l’insulino-resistenza. Se io risolvo quest’ultima, risolvo automaticamente anche l’ovaio policistico. Una donna giovane, in età fertile, per essere sana deve ovulare perché solamente tramite l’ovulazione io produco gli ormoni che sono necessari alla mia salute.
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