Noor Inayat Khan, la principessa musulmana che diede la propria vita per la lotta contro il nazismo. La sua storia diventerà una serie tv
Noor Inayat Khan, oggi conosciuta come la “la principessa spia”, nasce a Mosca il 1° gennaio 1914, raffinata intellettuale di origine indiana proveniente da una famiglia aristocratica, scelse di rischiare la vita esponendosi in prima persona. Suo padre, il nobile Hazrat Inayat Khan artista e maestro religioso, era stato chiamato alla corte dello Zar per far conoscere il sufismo, una corrente mistica dell’Islam che predica l’unione con Dio attraverso lo stimolo della musica, il dialogo interiore e il distacco dai beni mondani. Sua madre Meena Ray Baker di origini americane, si era convertita al’Islam e lo aveva sposato a Londra nel 1913 scontrandosi con la propria famiglia che la diseredò.
La famiglia di Noor girò il mondo fino ad approdare nel 1921 a Parigi.
Fu proprio qui che per la libertà della Francia, che Noor insieme a suo fratello decise di lottare durante la seconda guerra mondiale piuttosto che starsene al sicuro in Inghilterra. Si fece paracadutare dall’esercito inglese nella Francia occupata, dove sotto falso nome diventò operatrice di radio clandestine, il suo compito era quello di trasmettere informazioni in codice agli Alleati a Londra, concordando incontri con i partigiani francesi, preparando il terreno per il D-day, lo sbarco che avrebbe contribuito a cambiare le sorti del conflitto. Ad un certo punto la sua attività diventò così pericolosa che i suoi superiori le ordinarono di ritornare in Inghilterra, ma lei rifiutò rimanendo così l’ultima spia inglese nella Francia occupata dal Terzo Reich.
Tradita da un informatore che faceva il doppio gioco, fu catturata dalla Gestapo alla fine del 1943. Rinchiusa prima in un carcere e poi trasferita a Dachau, fu uccisa il 13 settembre del 1944, appena trentenne dopo essere stata violentemente picchiata, con un colpo d’arma da fuoco alla nuca da un ufficiale delle SS, Friedrich Wilhelm Ruppert, poi condannato all’impiccagione a Norimberga.
Noor morì urlando “Liberté”.
Il suo corpo fu poi bruciato in un forno crematorio, oggi nel punto in cui morì vi è una lapide che la ricorda assieme alle sue compagne che furono assassinate con lei: Yolande Beekman, Eliana Plewman, Madeleine Damerment. Un suo busto sorge nei giardini di Gordon Square, nel quartiere londinese di Bloomsbury in cui visse.
Ora un nuovo serial televisivo dal titolo Spy Princess farà presto conoscere al pubblico di tutto il mondo la sua storia.
A interpretare questa intrepida eroina sarà l’attrice indiana Freida Pinto, già conosciuta per aver recitato nel film premio Oscar The Millionaire. La serie TV annunciata dal Guardian di Londra è tratta dal libro The Spice Princess: Tha life of Noor Inayat Khan di Shrabani Basu.
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