
La mostra I Farnese nella Roma del Cinquecento è dedicata alla collezione Farnese, massima espressione del collezionismo erudito, sostenuto da papa Paolo III (1534-1549) e dai suoi nipoti. La mostra, allestita ai Musei Capitolini, Villa Caffarelli, sarà visitabile fino al 18 maggio 2025.
I Farnese a Roma. Centoquaranta capolavori tra sculture antiche, bronzi, dipinti, disegni, manoscritti, gemme e monete della più prestigiosa raccolta di opere d’arte e reperti archeologici del Rinascimento si susseguono negli spazi espositivi di Villa Caffarelli, ai Musei Capitolini. Un progetto scientifico di alto valore e di grande rilevanza nell’ambito dell’anno giubilare racconta la Collezione Farnese ricostruendo il momento del suo massimo splendore, dai primi decenni del XVI secolo all’inizio del XVII. La mostra è curata da Chiara Rabbi Bernard e Claudio Parisi Presicce ed è organizzata in collaborazione con Civita Mostre e Musei e Zètema Progetto Cultura.

L’esposizione.
I Farnese nella Roma del Cinquecento. Origini e fortuna di una Collezione riunisce parte dell’immenso patrimonio artistico farnesiano, grazie alla collaborazione dei tanti musei e istituzioni che oggi conservano tale eredità dal valore inestimabile. I maggiori contributi sono arrivati da Napoli, che nel Museo Archeologico Nazionale, nel Museo e Real Bosco di Capodimonte e nella Biblioteca Nazionale “Vittorio Emanuele III” custodisce numerose opere appartenute alla Collezione Farnese.
Altrettanto preziosa la collaborazione degli altri enti prestatori tra cui figurano le Gallerie Nazionali d’Arte Antica di Roma – Galleria Corsini e la Galleria Borghese a Roma, le Gallerie degli Uffizi e il Museo Nazionale del Bargello a Firenze, la Galleria Nazionale di Parma – Palazzo della Pilotta, la Biblioteca Apostolica Vaticana, nonché prestigiose istituzioni estere come il Museo del Louvre di Parigi, il Museo di Belle Arti e Archeologia di Besançon, la Royal Collection Trust, la Morgan Library di New York.
La collezione.
Iniziata da Alessandro Farnese, asceso al soglio pontificio come Paolo III nel 1534, e ulteriormente arricchita dall’opera dei suoi nipoti, i cardinali Alessandro e Odoardo, la Collezione Farnese fu tra le più celebri raccolte artistiche e archeologiche, che raccoglieva un grande numero di capolavori dell’arte antica, tra cui sculture, dipinti e disegni dei più grandi artisti dell’epoca, gemme, monete e preziosi manoscritti.
Rappresentò anche lo strumento attraverso il quale la famiglia Farnese cercò di consolidare il proprio prestigio nella Roma pontificia. Servì infatti a legittimarla come promotrice di una nuova Roma, in grado di riportare in vita la maestosità antica attraverso la cultura e le arti e, al contempo, a dare lustro alla figura di Papa Paolo III rafforzando il suo pontificato.

Il percorso espositivo.
Il percorso espositivo si snoda lungo dodici sale e il visitatore può immergersi nella realtà dei Farnese, ricostruendo il legame tra la famiglia, la città di Roma e la collezione. Sono esposti alcuni dei capolavori che all’epoca impreziosivano gli ambienti più fastosi del Palazzo (la Galleria dei Carracci, la Sala dei Filosofi, il Camerino del Gran Cardinale, le Stanze dei dipinti sacri e quella dei ritratti), come lo splendido gruppo del Pan e Daphni, databile alla metà del II secolo d.C. e il raffinato gruppo del Ganimede con l’Aquila, di età imperiale.
E capolavori assoluti dell’arte rinascimentale, come il Ritratto del cardinale Alessandro Farnese (futuro Paolo III) e la Madonna del Divino Amore entrambi capolavori di Raffaello. O il Ritratto di Papa Paolo III con il camauro di Tiziano. Ma anche Sofonisba Anguissola con la Partita a scacchi (proveniente dal Muzeum Narodowe, Poznan). Nonché i preziosi disegni preparatori della Galleria dei Carracci. E infine, uno spazio è stato dedicato al rapporto tra i Farnese e l’umanista, storico e archeologo Fulvio Orsini.

Due collezioni, un solo destino.
Il Seicento chiude l’arco cronologico di questa mostra. E segnerà anche la fine del più prestigioso periodo della Collezione Farnese. A testimoniare il legame eccezionale fra i Farnese e Orsini viene reso omaggio nell’ultima sala: Due collezioni, un solo destino.
Qui si trova una selezione di opere provenienti da entrambe le raccolte. A rappresentare emblematicamente questa unione è la presenza del Ritratto di Giulio Clovio di El Greco che raffigura l’artista che regge con la mano sinistra il Libro d’Ore da lui miniato per il Cardinale Alessandro Farnese. Il dipinto, parte della collezione di Fulvio Orsini, è qui esposto proprio accanto al Libro d’Ore oggi conservato alla Morgan Library di New York. Al centro della sala campeggia la straordinaria Cassetta Farnese, commissionata dal Gran Cardinale Alessandro, oggi conservata nel Museo e Real Bosco di Capodimonte.
Informazioni
Musei Capitolini, Villa Caffarelli
Dal 12 febbraio al 18 maggio 2025
tutti i giorni ore 9.30-19.30
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura
Organizzazione: Zètema Progetto Cultura. In collaborazione con: Civita Mostre e Musei. Promotori: Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
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