
Orgoglio e pregiudizio è uno dei capolavori assoluti di Jane Austen. Alla vigilia delle riprese della nuova serie Tv Netflix che uscirà nella prossima stagione vediamo insieme perché ancora oggi si rimane stregati dai rituali della società dipinta da questo romanzo, che d’amore ha ben poco, in realtà.
Jane Austen conosceva molto bene la società in cui si muoveva. Ne osservava le metodiche, le idiosincrasie e la vanità. E sapeva anche riportare nei suoi scritti la totale incongruenza di certe persone, le contraddizioni in cui si viveva e le convenzioni che stigmatizzavano certi comportamenti. Descriveva quegli ambienti e la gente che vi bazzicava con una pungente ironia, che ancora oggi ci affascina nei suoi scritti.
E l’amore? Jane Austen raccontava sempre storie d’amore? Ne siamo proprio sicure? Austen riportava solo ciò che era importante all’epoca per una donna: sposarsi, sistemarsi per evitare di diventare schiava della povertà.
Lei non si è mai sposata, per sua volontà. Voleva essere libera, non voleva “sfornare” un figlio all’anno e soprattutto non voleva smettere di scrivere. Sì, perché all’epoca le regole per una ragazza di buona famiglia erano molto (troppo) restrittive.
Jane Austen di occasioni ne ha avute, tante anche. Conosciamo la sua storia con Tom Lefroy, ma ci sono stati altri pretendenti.
La domanda nasce spontanea, direbbe qualcuno: come funzionava il corteggiamento ai tempi di Jane Austen, dal momento che era una faccenda decisamente seria e rigorosa?
Le presentazioni.
Si poteva essere presentati a qualcuno solo tramite conoscenze comuni. Ricordate le prime scene del romanzo Orgoglio e pregiudizio? Quando Mrs Bennet insiste perché il marito vada a dare il benvenuto a Mr Bingley, appena arrivato a Netherfield, altrimenti sarebbe stato difficile poter presentare le sue figlie? Avere amici ben introdotti nell’alta società rappresentava un’ottima chance per conoscere le persone più interessanti (e più ricche).

Contatto fisico: zero (o quasi).
Un ruolo fondamentale era riservato alla danza. Per due innamorati solo durante un ballo era possibile conversare. E ballando, era anche possibile indugiare in quel contatto, in altre situazioni, giudicato sconveniente. Inoltre, se un cavaliere danzava più di due balli con la stessa dama, per tutti erano già una coppia.
Il ruolo dello chaperon.
Era inappropriato per una donna nubile intrattenersi da sola con un uomo (in una stanza, in una carrozza, al parco, per strada, ovunque). Per evitare sconvenienti situazioni che avrebbero potuto generare equivoci, le ragazze dovevano essere sempre scortate da uno/a chaperon. In pratica qualcuno che garantisse la rispettabilità degli incontri. Poteva essere un parente (un fratello o una sorella, una zia, un cugino) oppure una signora più anziana, o ancora un’amica sposata.
Ci vediamo a messa.
La messa domenicale, fin dal Medioevo, era anche il luogo di ritrovo per giovani spasimanti. La funzione religiosa era d’obbligo, specialmente per le donne, che ci andavano volentieri, non solo per pregare, ma anche perché avevano occasione di vedere ed essere viste.
Le buone intenzioni.
Se un uomo aveva intenzione di corteggiare una donna, lo manifestava chiaramente fin dal loro primo incontro. Non era essenziale andare a un ballo, quanto piuttosto l’arrivo o meno dei fiori il mattino successivo. Nessuna nuova in questo caso non significava buona nuova.
Come comunicare?
Le lettere erano ammesse solo se si era fidanzati ufficialmente. Per mandare un messaggio a qualcuno con cui non c’era un legame stabilito, e socialmente accettato ci si doveva affidare a un’amica (magari a una sorella o una cugina), alla quale scrivere, inserendo un post scriptum in cui inserire i propri saluti alla persona amata. Queste regole erano valide sia per gli uomini che per le donne.
In pubblico, si usavano messaggi in codice. Il ventaglio era utile sia per sventolarsi ma serviva anche a comunicare. Ecco alcuni esempi:
• Ventaglio nella mano sinistra davanti al viso: Vorrei conoscerti
• Appoggiare il ventaglio sul cuore: Vorrei parlarti
• Sventolarsi lentamente: Sposata
• Ventaglio appoggiato sulla guancia destra: Sì
• Ventaglio appoggiato sulla guancia sinistra: No
• Sventolarsi velocemente: Fidanzata
Continua su: Il linguaggio del ventaglio nell’Ancien Régime
Chiedere la mano.
Quando una coppia decideva di convolare a nozze, ovviamente serviva il permesso del padre di lei. In genere, prima si chiedeva il permesso al capofamiglia e poi ci si dichiarava alla ragazza. A volte si invertiva il procedimento, ma non era ben visto. In mancanza del benestare del padre per ragioni altre (come la sua dipartita o la sua assenza) era la madre a prendere la decisione di concedere la mano, o a volte la sorella o il fratello maggiore.
Ai tempi di Jane Austen spesso capitava anche altro, come racconta la storia della sorella scapestrata delle Bennet, Lydia, che fugge via con Wickham. Ecco, la fuitina però rischiava di infangare la reputazione di una famiglia, anche quando i due fuggitivi convolavano a nozze. Oggi si va a Las Vegas, ai tempi di Austen si andava a Gretna Green, in Scozia.
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