Lucille “Lucy” Van Pelt è uno dei personaggi più amati/odiati dei Peanuts, la serie di strisce a fumetti scritta e disegnata da Charles Schulz. È la sorella maggiore di Linus, bullizza la maggior parte degli altri ragazzini, in particolare Linus e Charlie Brown. Ma risolve anche i loro problemi.

Lucy è “pignola”, scontrosa, autoritaria, testarda e spesso prende in giro e intimidisce gli altri, in particolare Charlie Brown e suo fratello minore, Linus. È l’antagonista per eccellenza dei Peanuts, i personaggi nati dal genio visionario di Charles Schulz. Ma Lucy non è la cattiva della storia, anzi, ha momenti di tenerezza, come quando Linus risponde al suo sconforto per l’ingiustizia della vita dicendo: “Be’, per prima cosa, hai un fratellino che ti ama”. Lei abbraccia il fratellino e scoppia a piangere.

Sebbene spesso tormenti, prenda in giro e sminuisca Charlie Brown, gli è sinceramente affezionata e la loro è un’amicizia vera, sincera. Spesso gli fa scherzi cattivissimi, ma dispensa consigli e gli dà sempre una mano. Insomma, è una simpatica canaglia, un po’ dispotica, ma pronta a tutto per il suo migliore amico.

Come tutte le ragazze intelligenti, anche Lucy quando si innamora diventa scema.

Ha una cotta non corrisposta per il prodigio della musica Schroeder, al quale interessa solo Beethoven. Kevin Wong del blog Kotaku ha scritto della loro relazione:

“Nel corso degli anni, il lettore ha empatizzato meno con Schroeder e sempre più con Lucy: lei almeno si prestava al rifiuto ogni volta che si appoggiava al pianoforte di Schroeder. Schroeder invece non era mai propositivo e, a volte, sembrava persino provare piacere nelle sue crudeli reazioni”.

Nel 1966, la relazione di Lucy con Schroeder rasentava il masochismo. Lei si sforzava in ogni modo di conquistarlo, mentre lui era del tutto indifferente. Schroeder è un musicista molto talentuoso, ossessionato dalla musica di Beethoven. È il suo “eroe” e lui vuole essere come Beethoven. E dal momento che Beethoven è stato uno scapolo per tutta la vita, anche Schroeder pensa che dovrebbe rimanere single. Non odia Lucy, semplicemente non gli interessa.

Sentire suonare un campanellino? Vi state ancora chiedendo come mai Lucy, in realtà, siamo tutte noi? Come mai anche lei, nonostante sia una “bulla” diventi molle come la ricotta quando si innamora? Come mai si sia “costruita” un principe e voglia a tutti i costi che lui aderisca al suo “progetto” di lieto fine?

The Doctor is IN


Lucy gestisce un chioschetto di aiuto psichiatrico, parodia della bancarella di limonata gestita da molti bambini negli Stati Uniti in quegli anni. Qui, Lucy offre consigli e psicoanalisi per cinque centesimi, il più delle volte a un Charlie Brown ansioso o depresso. I suoi consigli spaziano dalla psicologia di strada a verità ovvie ed esilaranti, a indagini perspicaci. Un esempio è quando, mentre cura Snoopy, Lucy gli chiede come si è relazionato, durante la sua infanzia, con gli altri “cani” della sua famiglia. Inutile dire che Snoopy nega di essere un cane. Lei è l’unica a vederlo per quello che è: un cane. È evidentemente cresciuta prima degli altri, è intelligente e non ha paura di dire la verità.

Lucy, sei tutte noi.

Lucy Van Pelt rappresenta non solo un’icona popolare della cultura nordamericana, ma e anche e forse soprattutto un simbolo di autodeterminazione femminile. Ha tutta la profondità di un personaggio che è molto di più di una semplice “ragazzina”: è un modello da cui attingere per la propria sicurezza e autostima.

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