La protagonista assoluta del romanzo è una donna che, come una fenice, deve risorgere dalle ceneri del proprio lutto.

Ottavia, infatti, è una giovane donna che sta vivendo la sua fiaba più bella. Moglie di Stefano e mamma di Mattia, lavora in una rivista femminile creando cruciverba ed ha tutto ciò che ha sempre desiderato. Una bella casa, un matrimonio felice, un bimbo adorabile e un lavoro che la soddisfa.

Eppure, proprio alla vigilia di Natale, la festa familiare per eccellenza, il fato decide di tirarle un brutto tiro. Dai sedili di un’auto in direzione casa dei nonni, intenta ad osservare marito e figlio che giocano con i supereroi, Ottavia si risveglia da sola in un letto d’ospedale.

Sembra un incubo, il peggiore incubo che una donna posso vivere, ma la realtà sembra non fare sconti a nessuno, nemmeno a lei.

Inizia così il percorso più difficile della sua vita, la risalita dalla disperazione alla serenità.

In principio, Ottavia ha una chiusura totale nei confronti di tutto e tutti, quasi una resa al suo stesso dolore.

La vita però va avanti anche se si resta fermi, arriva così nella sua vita Samuele, uno psicologo che la aiuterà a trovare la forza per reagire e riprendere in mano la sua vita.

Anche Samuele ha dovuto superare un lutto importante, ma il destino gli aveva messo davanti un altro ostacolo che si incastrerà in modo straordinario con la storia di Ottavia.

Il romanzo è piacevole da leggere, scorrevole ed intenso.

L’autrice affronta temi importanti come il lutto, la donazione degli organi e la psicoterapia.

La storia si alterna tra avvenimenti del presente e avvenimenti del passato che permettono di conoscere e creare un legame con tutti i protagonisti.

L’epilogo è qualcosa che non ti aspetti, ma che ti auguri con tutto il cuore.

Preparate quindi una scatola di fazzoletti al vostro fianco per quando leggerete questo libro.

Laura D’Amore