“Sono disordinata, mi annoio facilmente e sono sempre alla ricerca di nuovi stimoli.”

Così si racconta Lucrezia Scali, una delle scrittrici di punta della Newton Compton, sul suo blog. E di stimoli lei ne ha sempre tanti e originali, basti pensare ai suoi best-seller, La distanza tra me e te, L’amore mi chiede di teTe lo dico sottovoce, Non chiedermi mai perché e, in versione ebook, Come ci frega l’amore.

Abbiamo invitato la nostra cara Lucrezia per un super APERI-PINK. Conosciamola meglio!

Com’è iniziato il tuo percorso editoriale?

Per prima cosa ci tengo a ringraziarvi per l’ospitalità. C’è sempre un momento della vita che ti mette alla prova, e a volte serve solo un po’ di coraggio o la persona giusta al tuo fianco per fare il passo. Almeno così è stato per me, ero rimasta a casa dal lavoro, insoddisfatta, demotivata per una serie di esperienze sbagliate, e una serie di romanzi iniziati dentro una cartella del computer. Avere più tempo libero mi ha dato la possibilità di riprendere in mano quei romanzi e lanciarmi in una nuova avventura. Non sono una persona paziente, anzi, io sono per tutto e subito, per questo motivo ho scelto di lasciar perdere il “classico” iter di inviare il romanzo alle agenzie letterarie o case editrici, e di seguire l’esempio di molte autrici self che avevo tra i contatti. Avere anche un blog mi ha aiutato a conoscere un po’ meglio questa possibilità e a confrontarmi con autrici che avevano intrapreso la strada dell’autopubblicazione. Così mi sono rimboccata le maniche e, dopo un lungo percorso di revisione del testo e cura della copertina, ho caricato il file nel web ed eccoci qua. Sono stata fortunata.

Sei un’acclamata scrittrice romance. Vogliamo però sapere qual è il tuo genere preferito.

Quando rispondo a questa domanda tutti si stupiscono, perché, sì, scrivo romance ma l’80% dei libri che leggo non rientrano in questo genere. Leggo di tutto, non mi spaventano le mode del momento o i romanzi di nicchia, non mi lascio influenzare dalle recensioni negative e da quelle troppo positive, perché ci devo sempre sbattere la testa. Il genere varia molto anche in base all’umore, se la mente è libera o piena di pensieri, ma in generale prediligo i thriller psicologici e la narrativa contemporanea.

Quale personaggio uscito dalla tua penna senti più vicino a te. Per quali ragioni?

Con l’uscita del mio ultimo romanzo non ho dubbi: Ottavia. Scrivere di lei, della sua storia, mi ha aiutato a esternare anche un po’ del mio dolore e “guarire” insieme a lei. Sarà sempre un personaggio a cui devo molto e che mi ha insegnato tanto, sembra strano da comprendere ma è così.

Puoi dare, invece, una dritta a un solo personaggio delle tue storie. Quale sceglieresti e perché?

Sceglierei Isabel del romanzo La distanza tra me e te per dirle che l’amore è imprevedibile e non segue sempre la ragione. Si può ignorare, certo, ma se una persona ti è entrata nel cuore sarà difficile dirle addio. Certi rimpianti sono capaci di divorarti dentro e impedirti di vivere una vita felice. A volte osare è l’unica risposta giusta, soprattutto quando cervello e cuore non trovano una tregua.

Quali sono gli ingredienti per scrivere un buon romance?

Scrivere un romance non è così semplice come sembra, perché segue schemi e regole ben precise che non puoi raggirare, ma sicuramente puoi fare del tuo meglio per garantire ai lettori colpi di scena inaspettati e protagonisti indimenticabili. Oserei dire che, tolti gli ingredienti “obbligatori”, quello più importante resta sempre l’emozione, regalare qualcosa di nuovo al lettore e trasmettere un messaggio.

Sperimenteresti mai un altro genere? Per esempio Noir, giallo…

Quanto mi piacerebbe. Prima o poi vorrei scrivere un bel thriller psicologico, di quelli che ti lasciano senza fiato e ricco di colpi di scena, ma per il momento non credo di essere pronta. O forse non ne sento ancora la necessità, ma mai dire mai.

Cosa ti piace e cosa non ti piace in un romanzo rosa?

È vero che un romanzo rosa deve seguire determinate regole, ma questo non giustifica la carenza di spessore dei personaggi, come se fossero vuoti, insignificanti e messi a caso nella narrazione, o raccontare una storia davvero troppo prevedibile. I lettori hanno bisogno di sognare, di immaginare, di lottare e soffrire insieme ai personaggi di carta, quindi un po’ di imprevedibilità non guasta mai. Sarà banale, ma quello che adoro è, appunto, la storia d’amore. Sarà che nella vita reale sono poco romantica, quindi mi piace addolcirmi scrivendo e leggendo storie a lieto fine.

Cosa rappresenta per te il mondo della scrittura? Raccontaci un po’ di Lucrezia.

Scrivo da sempre, da quando ne ho memoria. Da piccola riempivo pagine del mio diario segreto, poi sono passata a scrivere brevi racconti di fantasia, ho aperto un blog per parlare dei libri che leggevo e alla fine ho pensato di scriverne uno io. È il mio modo per evadere dalla realtà, per ritagliarmi uno spazio dove esisto solo io e i miei personaggi di fantasia, un momento che mi fa stare bene e mi regala emozioni. Non è sempre facile, soprattutto quando non riesci a trovare il tempo e la vita sembra soffocarti con i suoi imprevisti, ma per fortuna basta avere un quaderno a portata di mano per annotare quelle idee che arrivano all’improvviso. Marilyn Monroe cantava “i diamanti sono i migliori amici delle donne”, ma sarà davvero vero? Io preferisco di gran lunga circondarmi di libri.

Dolce e spumeggiante come un Bellini. Ecco il cocktail perfetto per la nostra Lucrezia, che dai suoi romanzi sembra essere una gran romanticona anche se poi, come lei stessa afferma, è una gran tosta!Il Bellini è un long drink italiano per eccellenza, a base di purea di pesca e vino bianco frizzante.

INGREDIENTI:

Prosecco

Polpa di Pesca

PREPARAZIONE:

Lavate e denocciolate una pesca. Inseritela nel mixer e frullate fino ad ottenere una polpa. Assicuratevi di filtrare il composto tramite un colino!

Versatelo, successivamente, nello shaker e aggiungete il vostro prosecco.

Mescolate il tutto con l’aiuto di uno stirrer (cucchiaio allungato per miscelare i cocktail) ed ecco il vostro Bellini! Da servire obbligatoriamente in un elegante flûte.

Io corro a gustarmi questo frizzantissimo cocktail in compagnia dell’ultimo romanzo di Lucrezia, Non chiedermi mai perché.

Chiara Rametta