Il terribile conflitto in Ucraina sta facendo vittime e profughi, sventra città cambiandone i volti, e molto probabilmente (anzi, sta già avvenendo) muterà le sorti economiche e politiche del mondo come lo conoscevamo. Ma l’orrore di questo ennesimo conflitto nel cuore dell’Europa, di questa guerra che non sarà una guerra lampo, piegherà anche la “salute ambientale”, rischiando di innescare una nuova crisi.
Il 27 febbraio scorso, nella località di Vasylkiv, a soli 40 Km a sud di Kiev, le truppe russe hanno attaccato un deposito petrolifero, suscitando subito sgomento e terrore per una nuova catastrofe ambientale. L’incendio ha fatto innalzare subito una nube che molti hanno definito tossica e che ha rischiarato una notte già segnata dai bombardamenti. Una guerra, insomma, che sta andando peggiorando di giorno in giorno.
Natalia Balasynovych, la sindaca di Vasylkinv
Sindaco della cittadina di Vasylkiv è Natalia Balasynovych che immaginava i Russi attaccare quella zona, poiché Vasylkiv contiene non solo un aeroporto militare ma è anche sede di uno dei centri di controllo della difesa aerea dell’Ucraina. Obiettivi strategici, dunque, per l’avanzata russa, vista la vicinanza con Kiev.
Ma la giovane donna, come tante altre persone forse, prima dell’attacco diretto della Russia, non pensava potesse per davvero accadere tutto ciò che invece i nostri occhi stanno osservando in questi giorni. Tutti noi immaginavamo che guerre simili fossero rimaste come congelate nei libri di storia. Ma Natalia Balasynovych ha capito quasi subito di essersi sbagliata.
In una intervista ha detto di “aver avuto degli attimi di panico, ma poi di essersi ripresa per andare a svolgere il suo lavoro.”
La nube tossica e la raccomandazione di serrarsi in casa
Natalia Balasynovych, dopo l’attacco al deposito, ha ordinato subito ai suoi concittadini di chiudere le finestre e di serrarsi in casa. Un episodio, questo, che manifesta ancora una volta quanto grave sia la guerra in questo particolare momento della vita del nostro pianeta. Non solo, dunque, emergenza umanitaria, non solo le storie di separazioni e morti, di famiglie costrette a lasciare le proprie case e la propria terra, di bambini senza futuro. Ma la guerra incoraggia e favorisce anche, e ancora, una crisi ambientale. Mai come oggi siamo stati così deboli e vulnerabili, assieme alla nostra Terra.
La centrale nucleare di Zaporižžja
Come se non bastasse, il mondo ha rischiato di svegliarsi con la notizia di un nuovo disastro nucleare. Il 4 Marzo la centrale nucleare di Zaporižžja è stata attaccata durante i combattimenti. Sebbene, per fortuna, non sia accaduto nulla di catastrofico, immediatamente sono tornate alla mente di tutti le immagini e la paura di quanto accaduto a Chernobyl nel 1986. La parola nucleare ricorre troppo spesso, in questi giorni. Corre sulle bocche di tutti, negli articoli di giornale, nei racconti di chi la guerra la sta vivendo sulla propria pelle.
E, dunque, dalla storia… l’uomo che cosa ha imparato? Assolutamente nulla.
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