Quando l’uovo comincia a rompersi, tu soffri, perché credi ancora di essere il guscio
Accade. Non puoi determinare consapevolmente quando e secondo quali modalità, ma la vita fiorisce attraverso di te (mente/corpo) e questo provoca una rottura. Così come il germoglio buca il terreno e finalmente si mostra per ciò che è, o il pulcino picchietta il guscio dell’uovo fino a romperlo, allo stesso modo l’Anima, per uscire e potersi finalmente esprimere, ha bisogno di spazio e letteralmente di crepare l’ego, la nostra personalità, ciò che fino a quel momento abbiamo creduto di essere, senza il benché minimo dubbio.
Per questo, inizialmente, sarà la sofferenza a prevalere, lo sconcerto, l’angoscia e il senso di morte: se io sono quella cosa e quella cosa sta cadendo in mille pezzi, io che fine faccio? Potrà mai il pulcino venire alla luce senza rompere il guscio? Potrà mai una farfalla spiccare il volo senza lacerare e poi abbandonare il bozzolo? Come può una piantina vivere e poi fiorire se resta sotto terra? Quando la nostra coscienza è ancora totalmente identificata con una personalità illusoria ed essa viene ferita, mortificata, umiliata o semplicemente viene meno poiché vengono a mancare le fonti di nutrimento, è come se vivessimo un processo di morte, proprio come il bruco, una volta fattosi crisalide, penserà che quella sia la fine e non potrà nemmeno immaginare che un giorno riuscirà a librarsi libero nell’aria.
La forza che sta generando queste fratture, una volta attivatasi (non abbiamo scelta di quando questo possa accadere, anche l’iniziare ad interessarsi circa questi argomenti, cercare di prepararsi al processo e predisporsi affinché esso accada, non sono scelte) non può essere bloccata: possiamo decidere di assecondarla o opporvi resistenza, generando maggiore sofferenza ed attrito. Questo processo di trasformazione è funzionale a diradare le nebbie dell’illusione, porre fine a quel piccolo Io illusorio con cui siamo completamente identificati e che non ci permette di sperimentare la Vita per ciò che è realmente.
Spesso la sofferenza che viviamo è propedeutica alla riscoperta di noi stessi, per sgravarci di emozioni egoiche (invidia, gelosia, orgoglio ecc), per mutare i nostri schemi limitanti di pensiero ed azione, per poterci finalmente esprimere su questo piano di esistenza. Prima ti abbandoni a questa forza, prima poni fine alla sofferenza interiore: il guscio è stato fondamentale per salvaguardare la Nuova Vita, ma ora che essa è iniziata, non ti occorre più, lascialo andare.
Un abbraccio!
Francesco
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