Mi chiamo Sara, ho 42 anni  e vivo immersa tra le colline del Chianti Classico vicino Siena. Sono mamma di un ragazzo di 16 anni  e moglie paziente; lavoro per una importante azienda agricola a pochi chilometri da qui e a tempo perso coltivo la passione per la scrittura. E sono una lettrice compulsiva!
Il mio amore per i libri, ironia della sorte, parte da una punizione a scuola.
Immaginate la scena.


Scuole Medie… la classe stava facendo un baccano enorme e la prof di italiano, pur di farci stare zitti, ci fece alzare uno ad uno per scegliere un libro dalla piccola libreria in fondo all’aula.
Potete immaginare il gelo che scese nei minuti successivi quando disse che avremmo dovuto farci su una relazione così dettagliata che avremmo dovuto chiedere carta di identità, patente e codice fiscale all’autore!


In più io odiavo leggere…


Non so cosa ci facesse lì, ma mentre cercavo il libro più corto che fosse disponibile e non già tra le grinfie di qualche mio compagno, mi cadde l’occhio su “Carrie” di Stephen King.
Non lo conoscevo e non conoscevo l’autore, ma era così sottile che mi dissi che avrei potuto farcela.


Da quel giorno amore a prima vista!
Non solo ho letto gran parte dei suoi libri ma ho iniziato anche ad apprezzare le librerie e le loro varie offerte letterarie.
E nel tempo ho anche imparato a “dividere” in due categorie i libri che ho letto. Si, perché per me c’è una differenza sostanziale…


Ci sono quelli che fanno compagnia, io li chiamo “libri da viaggio”, quelli per passare qualche ora in tranquillità. Letture leggere o anche impegnative, perché no, che però non fanno altro che da contorno. Poi ci sono quelli da vivere, quelli belli, profondi che ti prendono per mano e ti portano fin dentro la storia.
Quei libri così belli che ti restano incastrati nell’anima e che, almeno nei mio caso, non mi fanno leggere altro per giorni.


Avete presente Scrooge? Quel vecchio, bisbetico, avaro che Dickens decanta così tanto bene nel suo Canto di Natale?
Vi ricordate? Lui che, a turno dai tre fantasmi, viene portato nel passato, nel presente e nel futuro come spettatore silente di una scena dopo l’altra capace solo di stare ad osservare senza poter intervenire attanagliato da un tumulto di emozioni contrastanti.


Ecco, per me  i libri da vivere sono questi. Quelli  in cui l’autore è così bravo a scrivere, al punto da farti affacciare e vivere le vite che lui vede per primo.
Ed è di questi libri che mi piacerebbe parlarvi, via via. Di tutti quei libri che mi hanno fatto piangere, arrabbiare, sperare e commuovere portandomi a vivere mille vite comodamente seduta nel mio letto.