Ciao, prima di lasciarvi all’intervista con la scrittrice Simona Liubicich, regina del “passion romance”, vi racconto un po’ di lei: vive felicemente in Liguria con il marito Francesco, ha una figlia alla quale ha trasmesso la sua passione per la storia, abita in una casa immersa nel verde dove scrive e si dedica ai suoi studi. Il 18 Maggio è uscito il suo ultimo romanzo “Un matrimonio inaccettabile” edito da HarperCollins.
Ciao Simona, innanzitutto grazie per la disponibilità e collaborazione riservatami, ci tengo subito a farti i miei più sinceri complimenti per il romanzo appena pubblico, che ho avuto il privilegio di recensire in anteprima per il magazine e che mi è davvero piaciuto da impazzire!!
Ma adesso veniamo a noi e partiamo con l’intervista?!
Il primo ricordo che ti lega alla scrittura.
Ciao Amelia e ciao Pink Magazine Italia, innanzitutto grazie per la vostra presenza in questa mia nuova avventura. Il primo ricordo risale sicuramente alle scuole medie. Amavo mettere su carta pensieri e parole, riflessioni di ragazzina. La passione è poi cresciuta col tempo, ma non avevo mai avuto il coraggio di mettermi in gioco. Nel 2010 invece decisi di tentare con un romanzo, poi il salto a Mondadori Harlequin, del tutto inaspettato. Da lì, è stato un crescendo di soddisfazioni e grandi emozioni.
Quando hai capito che scrivere era per te “La chiave”?
Quando mi sono ammalata di cancro, nel 2012, proprio in concomitanza con l’uscita del mio primo libro per HM Mondadori. Scrivere mi faceva evadere dai pensieri negativi, esorcizzava quella nemesi oscura che si era manifestata in modo così improvviso. E lo è tuttora, dopo otto anni.
L’epoca vittoriana che descrivi (in modo eccelso) ne “Un matrimonio inaccettabile” rende chiara la tua competenza in materia… quanto ami la storia?
La storia inglese mi ha sempre appassionato, il periodo Vittoriano poi… Quasi un’ossessione. Pensa che per scrivere OSSESSIONE COLOR CREMISI sono andata sino a Londra a cercare libri su Jack the Ripper, sugli usi e costumi dell’epoca, sul modus vivendi e l’economia in sviluppo. Insomma… Una pazza! J
Se avessi la macchina del tempo, in quale periodo storico vorresti vivere ?
Scontato! Una nobildonna — possibilmente Marchesa o Duchessa (ho poche pretese J ) — alla corte di Vittoria, e una residenza immersa nella campagna inglese dove poter cavalcare attraverso la brughiera e i boschi in primavera.
Sei poliedrica, sia nel tuo percorso narrativo che nei tuoi studi come nella tua formazione, sei sempre stata così curiosa?
Come il prezzemolo! Mi piace documentarmi, leggere cose nuove, ascoltare relatori storici che ne sanno molto più di me. Non mi fermo mai per la conoscenza, credo sia un punto fermo nella mia vita.
Mettere la parola “fine” ai tuoi romanzi, non dev’essere facile… cosa provi?”
Felicità, ma anche tristezza allo stesso tempo. Però non mi fermo perché appena termino ho già nella testa il lavoro successivo e continuo a macinare finché non esce l’idea “giusta”.
Spero tu possa darci solo un piccolo scoop: “Un matrimonio inaccettabile”, avrà un seguito, vero?
Ovviamente. Ci sto già lavorando. La storia di Lisbeth e Blake Benedict, conte di Devlin. E… Sarà ambientata anche in SICILIA!
Il tuo sogno nel cassetto?
Un libro introspettivo dai risvolti psicologici, profondo, non un romance. Una storia differente fatta di sofferenza, vita vera e forse con un finale triste.
Simona, avrei altre diecimila domande, ma sono certa che ci rincontreremo presto… intanto continuo a leggere i tuoi romanzi e a sognare con loro!
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