Drinking with L. A.
Un drink con Alessandra Lumachelli
di Alessandra Lumachelli
Potrebbe essere banale pensare che io, fra i cinque musicisti di una serata di Audizioni live di Musicultura, presso il bel teatro della Filarmonica, da golosa, abbia scelto di intervistare proprio i Frigo, perché il loro nome rimanda (inevitabilmente) a un’idea di cibo, di varietà di cibo ben conservato. In realtà, essendo loro toscani, come me, mi attirava l’idea di scambiare qualche idea con conterranei. Ed in effetti, sì, abbiamo anche avuto modo di sorridere, “fuori onda”, su alcune cose, piccoli segreti, chiamiamoli così. Eh, noi toscani siamo buontemponi, si sa. Suvvia, Amici, sedetevi comodi, e godetevi il viaggio.
Se foste dei supereroi, che supereroi sareste e che superpoteri avreste?
Frigo: Supereroi, no. Ma esistenzialmente siamo dei Fantozzi. Il nostro background si riconduce al ragionier Ugo Fantozzi, che ha un che di supereroe nella sua mediocrità.
Se aveste la macchina del tempo, dove vorreste andare?
Frigo: Se avessimo la macchina del tempo, ce ne andremmo a dare una sbirciatina nel futuro. Solo per vedere come va a finire. E poi torniamo indietro.
Perché avete scelto questo nome d’arte?
Frigo: La scelta del nostro nome d’arte è nata da un nostro alter ego, Fabrizio Frigo and The Freezers. Nel nostro immaginario, era un cantautore ritirato, che passava i pezzi a noi, The Freezers, che li suonavamo. Nel tempo ci siamo alleggeriti. Alleggeriti a livello creativo. Abbiamo ridotto all’osso, e piano piano abbiamo perso Fabrizio. Poi abbiamo perso i The Freezers. E siamo arrivati al Frigo. (Ridiamo). Ora siamo nudi. Siamo nudi e pieni di avanzi. Un “frigo” pieno di avanzi, da cui reinventiamo un piatto per la sera, ogni volta diverso.
Qual è il vostro drink preferito?
Frigo: Lo stiamo bevendo in questo momento! È il classico drink argentino, orario aperitivo ma anche per tutte le ore del giorno, in realtà. È il Fernando: Fernet e cola. Semplicissimo, come noi, però molto di effetto. Ci puoi mettere anche un po’ di mentuccia, quando ti senti più radical chic. E il ghiaccio.
Cosa potete fare per salvare, o per migliorare, il mondo?
Frigo: Salvare il mondo … Non credo ci sia da “salvare” il mondo: siamo parte dell’umanità. Ho estrema fiducia nell’umanità, non credo che dobbiamo salvarci. Però, l’unica cosa che possiamo fare noi è suonare al meglio delle nostre possibilità. Per poter far star bene gli altri, per poterli fare divertire, per poter trascorrere un’ora e mezzo senza troppi pensieri. Certo, le nostre canzoni non hanno nessuna pretesa di migliorare il mondo, al massimo di migliorare la nostra vita. Se la nostra vita è un po’ migliore, l’umanità ha quattro persone che stanno un po’ meglio.
Ve l’ho detto, che siamo buontemponi. Abbiamo riso tanto, di molte cose. Nella souplesse si trova un’ottima filosofia di vita. E, come si dice, il riso fa buon sangue. A presto, Amici. Non esagerate con i brindisi, mi raccomando!
Who’s Who
Per chi non lo sapesse …
Il progetto Frigo nasce a Firenze tre anni fa, e raccoglie diversi premi, in grandi concorsi: “Mai in silenzio” (Controradio), “Toscana 100 band”, “CET” (Mogol). Hanno vinto anche il Premio Ciampi, esibendosi insieme a Teresa De Sio, Roberto Vecchioni e Paolo Benvegnù. Il loro disco “Non importa” è atteso per aprile.
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