C’è un programma che ha cambiato pelle, la sorpresa televisiva del 2020 è proprio il Grande Fratello Vip che si emancipa dal suo essere svilente e punta ad una trasversalità di pubblico come un vero e proprio varietà.
L’occhio che tutto vede ci guarda come nel gioco di simulazione umana dei Sims. Ci osserviamo da fuori verso dentro, da dentro verso fuori attraverso la visione simulata di noi stessi. Il Grande Fratello Vip catalizza un gran numero di persone, un pubblico sempre più accorto ed interattivo che è riuscito ad ottenere dei cambiamenti strutturali alle dinamiche del gioco.
Il GF cerca il pubblico e perché tanti lo guardino deve considerare ciò che i più desiderano. Come in economia, se cambia la domanda cambia anche l’offerta, così i fruitori del programma hanno iniziato a pretendere di più dai personaggi, richiedendo maggiore consapevolezza e responsabilità, e il GF, come un mutante, cambia l’offerta. È cresciuto, ha dovuto innalzare il livello culturale e inserire un amalgama di personalità variegate conseguendo un evidente risultato positivo e crescita del pubblico.
Nonostante il GF sia un format efferato non è solo più questo.
Introducendo il Solve Et Coagula, caos e ordine, dissolutezza e temperanza, falsità e verità, ingiustizia e giustizia. Ha dovuto impegnarsi davvero tanto di più perché ne valesse la pena guardarlo, perché riuscisse a catalizzare su sé il 20% di share con picchi del 35% (il Festival di Sanremo arriva al 55%). Certo non mancano tutti i tranelli sadici di un programma che prende linfa anche e soprattutto dalle dinamiche gossip trash, ma oggi finalmente anche da momenti formativi. Chi più porta sé stesso, più porta un messaggio, come, per esempio, la scioltezza e libertà con la quale Maria Teresa Ruta e sua figlia Guenda Goria abbiano accettato di mettere in piazza la propria anima, portando un esempio di via del dialogo e di amore.
Le due edizioni avvenute nel 2020 sono temporalmente speculari alla prima e seconda ondata Covid19 in Italia.
In un anno così duro, il GF è diventato funzionale a ciò che si richiedeva a gennaio e a cosa viene richiesto oggi: una trasmissione che possa tenere compagnia in un momento in cui tante persone soffrono la solitudine; che faccia passare la voglia di uscire (il programma finirà l’otto febbraio); che distenda dai continui messaggi ansiogeni sul Covid19 e che possa stimolare una riflessione su noi stessi. Voi direte “ma c’è bisogno del grande fratello per fare un pochino di introspezione?” Forse siamo arrivati ad un tale punto di frenesia mentale che un reality show può diventare uno specchio.
In linea di massima oggi, anche i reality e i talent stanno sempre più nel mezzo, evitando i linciaggi che si sono visti per anni. Per carità, non c’è da incensare né la trasmissione, né i concorrenti, ma nel loro spettro stanno edificando qualcosa di rispettabile e dignitoso.
Non si è obbligati a guardare il GF, si può guardare un bel film, ascoltare musica sinfonica o immaginare cerchi luminosi nella posizione del loto, e pur facendolo, riuscire anche a discernere e avere l’onestà intellettuale di vederne le sfaccettature positive.
Barbara Palombelli, ospite pochi giorni fa a Tv Talk, ha asserito di avere ricevuto una proposta per una prossima conduzione del GF ma che non avrebbe accettato perché non ama fare tv del dolore ma Forum (programma condotto dalla Palombelli), adopera un simile modus operandi. Entrambi i programmi (perlomeno prendendo a raffronto l’edizione GF corrente) si cibano di controversie alle quali si cerca di dare una risoluzione attraverso la via del mezzo.
Ora è il momento del scegli il tuo peccato consapevolmente, della responsabilità che deriva dall’era dell’informazione, della responsabilità che deriva dalla scelta consapevole, stiamo imparando a trovare l’equilibrio fra virtù e vizio.
Ora è il momento di liberarsi da quegli atteggiamenti giudicanti su ogni cosa che non abbia l’apparenza di essere moralmente irreprensibile.
Music background: https://youtu.be/ZLrnas2WEAU
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