Raffaella Carrà ci ha lasciati, dopo una lunga malattia. Cantante, ballerina, conduttrice, la regina del sorriso, unica come donna, signora della tv, icona di stile.

Addio a Raffaella Carrà, Regina della nostra TV, un’icona che non tramonterà mai. Rappresentava stile, eleganza e umorismo insieme. Ci ha lasciato dopo una lunga malattia, nel pomeriggio del 5 luglio, alle ore 16.20. La sua frase preferita: “Puoi togliere tutti i fiori, ma non puoi togliere la primavera.”

E’ entrata nelle nostre case con il suo sorriso e la sua eleganza, portandoci allegria e spensieratezza. La sua scomparsa lascia un grande vuoto e molta tristezza. Donna di una grande umanità, ci ha lasciati per andare in un mondo migliore, dove la sua unica risata e il suo infinito talento risplenderanno per sempre.

L’annuncio della sua morte è stato dato dall’ex compagno, Sergio Japino. È morta all’età di 78 anni, dopo una lunga malattia, che ha attaccato tutto il suo esile corpo. Japino l’ha definita donna con una forza inarrestabile, con una volontà ferrea, fuori dal comune ma dotata di una enorme semplicità.

Biografia di Raffaella Carrà

Raffaella Carrà nasce a Bologna, il 18 giugno 1943, pseudonimo di Raffaella Maria Roberta Pelloni.

Nel corso della sua vita è stata cantante, attrice, ballerina, showgirl, conduttrice, televisiva, radiofonica e autrice televisiva italiana. Regina della televisione italiana, è diventata un’icona della musica e della tv, ebbe successo anche all’estero, soprattutto in Spagna.

Ha venduto oltre 60 milioni di dischi e possedeva 22 dischi tra platino e oro.

Il papà, romagnolo, era gestore di un bar di Bellaria, oggi provincia di Rimini. La mamma Iris Dellutri, era di origini siciliane. I genitori, si separarono poco dopo le nozze, e Raffaella passò la sua infanzia tra il bar del padre e la gelateria di Bellaria-Igea Marina. Proprio nella gelateria seguiva la trasmissione de Il Musichiere, imparando a memoria titoli, balletti.

A otto anni lascia la riviera romagnola per studiare a Roma, prima presso l’Accademia Nazionale di Danza, poi al Centro sperimentale di cinematografia. Sempre all’età di otto anni iniziò la sua carriera cinematografica, ebbe un ruolo come attrice bambina nel film di Mario Bonnard “Tormento del passato” (1952).

Nel 1960 conseguì il diploma al Centro sperimentale di cinematografia. Nello stesso anno, ebbe una parte nel film “La lunga notte del ‘43” di Florestano Vancini e “Il peccato degli anni verdi” di Leopoldo Trieste.

Iniziò a lavorare anche in teatro. Partecipò a molte pellicole, tra le quali “I compagni” (1963) di Mario Monicelli e l’hollywoodiano “Il colonnello Von Ryan” (1965) di Mark Robson, dove come partner ebbe Frank Sinatra.

Il cognome Carrà

Fu il regista Dante Guardamagna a consigliarle di cambiare il suo cognome, con quello di Carrà. Guardamagna era un appassionato di pittura, associò il nome Raffaella al cognome del pittore Carlo Carrà.

Abbandona la recitazione

All’inizio degli anni settanta, iniziò ad avere un grande successo come showgirl in televisione. Abbandonò così la recitazione, e si concentrò sulla carriera di presentatrice televisiva, soubrette e cantante. In questi ruoli otterrà successo e fama a livello internazionale.

Lancia un nuovo stile di showgirl

Negli anni settanta, arrivò il successo televisivo, prima nello spettacolo “Io, Agata e tu”. Il caschetto biondo più noto della Tv, affiancò Corrado in Canzonissima dove, mostrando l’ombelico scoperto, diede scandalo nella sigla di apertura “Ma che musica maestro!”

Della sigla furono vendute 200000 copie. La coppia Raffaella e Corrado fu riconfermata anche per la nuova edizione del programma. Raffaella divenne la nuova stella dello spettacolo italiano.

Il celebre “Tuca, tuca”, con il balletto, venne censurato dalla Rai, per la coreografia troppo audace e provocatoria. Dopo l’esibizione con Alberto Sordi, il ballo superò le varie polemiche e diventò un fenomeno popolare.

Nella terza edizione di Canzonissima, ha duettato con Topo Gigio, nel brano dedicato ai bambini “Strapazzami di coccole”. Il brano disco-music “Rumore”, fu un altro successo, si aggiudicò il disco di platino e diversi dischi d’oro anche all’estero.

Ebbe un enorme successo in Spagna, divenne popolare presso il pubblico iberico con “La hora de Raffaella Carrà”. Fu un fenomeno di esportazione della musica nel mondo. Ebbe successo oltre che in Spagna, in Germania, Francia, Belgio, Inghilterra, Grecia, nei paesi dell’America Latina.

I successi più clamorosi

Tra i più noti brani ricordiamo “A far l’amore comincia tu”, con il quale occupò il nono posto della classifica dei singoli più venduti in Inghilterra. L’album “Forte, forte, forte” fu pubblicato in 36 paesi del mondo. Una della canzoni simbolo della soubrette è “Fiesta”.

Gli amori di Raffaella Carrà

Ha avuto tra i suoi amori, uomini molto importanti. Il regista Gianni Boncompagni è stato suo compagno dal 1969 al 1980. In Spagna durante una tournée, conobbe il famoso coreografo Sergio Japino. Non si è mai sposata, non ha avuto figli, ma non ha mai smesso di adottarne a distanza.

E’ riuscita a conquistare anche uno spazio nella lingua italiana. “Carrambata” è un termine da tempo ormai presente nei nostri vocabolari, deriva dalla sua trasmissione “Carramba! Che sorpresa”. Termine con il quale si indica l’incontro inatteso con una o più persone con le quali si erano persi i contatti.

E’ un’artista che ha dato al mondo dello spettacolo passione, allegria, creatività. Resterà impressa nei nostri cuori, nella storia della televisione. Rimarrà nella memoria di tutti gli italiani.

Per sua esplicita richiesta sarà cremata e posta in una semplice bara di legno grezzo a conferma della sua semplicità in un mondo che l’ha vista invece incoronata come una stella dello spettacolo.