SMART WORKING A STELLE E STRISCE RIVOLUZIONERA’ IL MONDO?
Negli Usa un algoritmo ricalcola gli stipendi. Tagli in busta paga per chi abita fuori città.
Rivoluzione nel mondo dello smart working

Negli Stati Uniti partono le prime sperimentazioni a opera dei colossi della Silicon Valley. Sono i primi a rivedere e considerare le retribuzioni dei lavoratori sulla base del rientro in sede o meno  e anche a considerare la distanza abitativa dalla sede.

Può il domicilio cambiare lo stipendio? Per i dipendenti di grandi aziende come Google, Facebook e Twitter potrebbe esserci una grande novità. Coloro che non rientreranno in sede e continueranno a lavorare in remoto, se abitano in zone dove la vita costa meno, ci potrebbe essere un ricalcolo in busta paga. E in Italia? Fino a ora abbiamo parlato molto di questa nuova realtà lavorativa. Differenziando lo smart working dal telelavoro e come risparmiare in bolletta. Sino ad arrivare al nomadismo digitale. Ma se approdasse nei nostri lidi anche la proposta americana? Vediamola nel dettaglio.

Lavoro agile, da casa a stelle e strisce

Negli Stati Uniti è iniziato “un adeguamento degli stipendi” in base all’adesione allo smart working e soprattutto considerando l’impatto economico prodotto. Ovvero, un ricalco delle retribuzioni dei dipendenti che operano da remoto, in base a determinati parametri come: residenza, traslochi, costo affitto, tragitto da percorrere e molto altro ancora. Quasi un livellamento economico in base ai costi e al tenore di vita e il suo costo. Addirittura, sembra che Google stia utilizzando una sorta di algoritmo che prende in considerazione il costo della vita e in generale i costi che ricadono sul singolo lavoratore in questa determinata situazione. In Italia si griderebbe alla violazione della privacy? Solo il tempo darà le sue risposte.

Soprattutto considerando il south working. Esiste un sito dedicato, dove viene presentato questo stile di vita: “…perché lavorare da dove desideri fa bene a te e ai territori..” è il loro motto. Persone che vedono nella forma del lavoro agile uno strumento utile a ridurre il divario economico, sociale e territoriale nel Paese.

Il loro obiettivo? Migliorare la qualità della vita di molte persone. Come?

Stiamo studiando il fenomeno dello smart working localizzato in una sede diversa da quella del datore di lavoro, in particolare dal Sud Italia, valutandone i pro e contro per formulare delle proposte di policy in questo campo finalizzate alla riduzione del divario economico, sociale e territoriale nel Paese”.

Sono molti i professionisti e i nomadi digitali che appena è stato possibile si sono organizzati e sono partiti verso la punta del nostro stivale. Per ritrovare la sorgente del respirare e il rapporto con la natura e una società meno frenetica delle metropoli.

Una nuova definizione di vita, lavoro, turismo ed economia.