Il Metaverso, nonostante tutti i dubbi, sta già conquistando il mondo dell’arte: Già tante infatti le sue applicazioni.

Già da diversi anni ci siamo abituati ormai a visitare le mostre anche attraverso la realtà virtuale e la realtà aumentata. Attraverso queste nuove dimensioni stiamo imparando gradualmente a conoscere i nostri artisti e personaggi preferiti.

La spinta data dalla pandemia

Non è facile saper anticipare dove ci condurrà il Metaverso. Nella fattispecie, non è facile poter prevedere ciò che i NFT apporteranno alla categoria dell’arte.

Applicazioni e dubbi

Dopo essere approdato nella nostra società, il Metaverso ci ha infatti posto una serie di interrogativi. Nell’ambito artistico le perplessità riguardano soprattutto l’unicità dell’opera artistica. Eppure, nonostante tali dubbi siano legittimi, sembrano a dir poco svariate le utilizzazioni già concrete del Metaverso in tale campo.

La scelta del Vaticano

È proprio di questi giorni la notizia che persino il Vaticano sarebbe stato sedotto e convinto dall’utilizzare anch’esso il Metaverso. Infatti, la Santa Sede entro la fine del 2022 aprirà una sua Galleria NFT per esporre la sua collezione di circa ottocento opere d’arte. Pare che che tale esposizione comprenderà anche capolavori di Kandinsky, Dalì, Van Gogh, Michelangelo, Raffaello, Chagall e Picasso. Essa inoltre includerà manoscritti, manufatti pregiati e rinvenimenti storici. Quindi, sarà proprio da non perdere assolutamente!

L’iniziativa di Mango

Passando all’ambito fashion, anche Mango fa ingresso nel settore del Metaverso e sceglie di farlo tramite l’arte. Per inaugurare il suo nuovo flagship store sulla Fifth Avenue di New York, la famosa maison ha co-creato una collezione di NFT con le opere di Antoni Tàpies, Miquel Barceló  e Joan Miró. Il negozio nuovo di zecca del marchio di moda è divenuto in tal modo anche se per un brevissimo tempo (solo 11 giorni purtroppo!) un museo fisico, digitale e virtuale.

La memoria dei sopravvissuti all’Olocausto in opere di NFT

Infine, stando a ciò che riporta il “The Times of Israel”, un disegno, promosso dall’associazione Hasdei Naomi in onore di Yom haShoah, tramuterà la memoria dei sopravvissuti all’Olocausto in opere di NFT. L’organizzazione in questione dichiara che tale progetto, a parte rappresentare la “prima iniziativa al mondo per creare un museo dell’Olocausto nel Metaverso, connetterà anche i ricordi nelle opere d’arte e i sopravvissuti con gli artisti”.

Tanto entusiasmo e molta curiosità per il metaverso dal mondo dell’arte

Insomma, sono davvero già numerose, seducenti, entusiastiche e avveniristiche le applicazioni del Metaverso che si  stanno avvicendando in questi giorni anche nell’arte. A noi a questo punto non resta che iniziare a godercele…