Il 31 luglio si celebra il Grande Sabba del Raccolto, una festa che, nel calendario celtico, precede quella di Lammas, celebrata il 1° agosto. Quest’ultima è la prima festa dedicata al raccolto e il Grande Sabba ha lo scopo di preparare il corpo e lo spirito alla meditazione e al raccoglimento.

Nonostante il Grande Sabba del Raccolto si celebri in piena estate non si tratta di una festa estiva. Esso è, infatti, dedicato al Dio dell’Autunno e ai suoi frutti.

Anche se abbiamo detto che il Grande Sabba precede la festa di Lammas si tende ad identificare questi due momenti in un’unica festa. Entrambi celebrano, infatti, il Dio che, sotto forma di grano, decise di sacrificarsi per dare nutrimento alla popolazione.

Ma, come accade in molte culture antiche, per i celti la morte viene sempre messa in relazione col suo contrario: la rinascita.

Il grano maturo nei suoi chicchi racchiude in sé la sacralità del Mistero. Esso è il simbolo della vita e del nutrimento e quando viene falciato rappresenta al contempo la morte e la rinascita.

Morte perché viene strappato alla Terra; rinascita perché la sua trasformazione in farina e pane simboleggia il continuo ciclo della vita e contribuisce alla sopravvivenza dell’uomo.

Il significato magico e simbolico del pane

Il pane è, dunque, il simbolo della vita, del nutrimento essenziale. Ma è anche nutrimento spirituale. Nel grano, infatti, si ritrova l’uomo in tutte le sue parti costitutive e, nel pane, tutti gli elementi cosmici.

Secondo Cesare Marchi il pane è, per questo, l’alimento alchemico base che riassume tutti gli altri:

“Alla sua nascita concorrono la terra, che genera il grano, l’acqua che impasta la farina, l’aria che favorisce la lievitazione, il fuoco che lo cuoce. Terra, acqua, aria, fuoco: i quattro elementi primordiali si incontrano nel cibo primordiale della storia umana: il pane. Un poema, possiamo dire, cui hanno messo mano cielo e terra”.

Alcune usanze

Ci sono diversi modi per celebrare il Grande Sabba del Raccolto e Lammas.

Alcune tradizioni prevedono la cottura del pane a simboleggiare il Dio dell’Autunno che viene poi mangiato in compagnia e all’aria aperta. Ciò sottolinea l’aspetto di convivialità, amicizia e condivisione che caratterizza questa festività.

Un’altra tradizione prevede il consumo di frutti e la conseguente semina dei loro semi. Se, nei mesi successivi, questi germoglieranno ciò sarà il simbolo della nostra connessione con gli dèi.

Infine, un’usanza contadina prevede la realizzazione di bamboline con il grano per onorare il raccolto. Si tratta di una pratica antichissima ma che ancora oggi sopravvive.

Uno sguardo rivolto all’interiorità

La meditazione e il raccoglimento in mezzo alla natura permettono di entrare in contatto con l’Energia primordiale e di ricostituire quell’equilibrio e quell’armonia troppo spesso trascurati tra l’umanità e la Terra.

Così facendo ciascun individuo, rigenerato dai poteri della Grande Madre, sarà pronto ad affrontare la vita con un nuovo entusiasmo.

La speranza è una delle caratteristiche del Grande Sabba in quanto si è chiamati ad avere fiducia in ciò che verrà in futuro affidandoci all’abbondanza e alla generosità della Madre.

Essendo a metà tra l’estate e l’autunno, il Grande Sabba del Raccolto ci invita anche a fare un bilancio della nostra vita, riflettendo sulle lezioni apprese e con passione e umiltà ringraziare per ciò che ci è stato concesso.

È il momento per guardarci dentro e, lentamente, attuare cambiamenti per poter raggiungere i nostri obiettivi. Così come la Natura inizia a cambiare addentrandosi a piccoli passi verso il riposo autunnale, noi dobbiamo costruire nuove abitudini e realizzare nuovi buoni propositi.

Fonti

L’Antro della Magia

Esoterya

Figlie della Madre