Mary Shelley interpretata dall’attrice italo-svedese Euridice Axen incanta il pubblico del Teatro di Verzura della Villa Floridiana di Napoli e convince la critica.

EURIDICE AXEN È MARY SHELLEY AL CAMPANIA TEATRO FESTIVAL

L’attrice italo-svedese Euridice Axen è stata la protagonista principale del 25 giugno al Campania Teatro Festival. L’attrice ha portato in scena in quella che è stata una prima assoluta alle 21.30 al Teatro di Verzura della Villa Floridiana di Napoli “Mary Shelley. La mia vita in pezzi”, un intenso e coinvolgente testo di Pier Luigi Razzano sull’ultima notte di Mary Shelley a Napoli, nel febbraio del 1819.

Mary Shelley, l’autrice di “Frankenstein”

Un misterioso motivo spinge Mary e suo marito, il poeta Percy Bysshe Shelley, a lasciare improvvisamente la città partenopea. Il loro viaggio in Italia per godere delle opere d’arte e liberarsi dalla crisi vissuta in Inghilterra, dopo Venezia e Roma, era proseguito con un lungo soggiorno a Napoli.

Mary Shelley annotò nel suo diario alcune frasi criptiche e lapidarie sul soggiorno a Napoli: “Valigie”, poi subito dopo: “Un tremendo scompiglio”. Dietro alla decisione di partire in una notte tempestosa, c’è la volontà di Mary Shelley di liberarsi di un ennesimo dolore che si aggiunge ai lutti vissuti fin da bambina, dopo la morte della madre e delle figlie.

L’ultima notte a Napoli è il momento per affrontare le numerose ferite della sua vita, e guardarle ancora una volta attraverso il suo capolavoro letterario.

La regia di questo testo drammatico e introspettivo è della stessa Axen, che lo interpreta con una presenza scenica palpitante, piena di pathos, vera. Il pubblico ha assistito muto e preso da ogni singola parola, da ogni piccolo frammento della vita di una donna che ha cambiato l’immaginario letterario ottocentesco.

Euridice Axen in veste di regista e protagonista di Mary Shelley. La mia vita in pezzi racconta al quotidiano Il Mattino:

«È un omaggio a Napoli, che prende spunto dal suo soggiorno nella capitale del regno assieme a Percy Shelley. I tre mesi vissuti in città non furono semplici. Il dolore che nascondeva dentro di sé per la perdita di due figli continuava a tormentarla. Insomma, davvero la sua vita era in pezzi. Con quei pezzi Mary costruì Frankenstein, che incarna il desiderio irrealizzabile di riportare in vita chi l’ha perduta e, soprattutto, se stessa. Lo spettacolo, per ora, è una mise-en-éspace e conta su un’atmosfera cupa, suoni di temporale e musiche barocche, ma con influenze moderne».

Leggi l’intera intervista qui: Euridice Axen al Campania Teatro Festival

Il Campania Teatro Festival, parte rilevante della rete Italia Festival e dell’EFA (European Festival Association), è finanziato dalla Regione Campania e si avvale anche di un contributo annuo del Ministero della Cultura per il suo schema multidisciplinare.