La bellezza è terapeutica, da sempre. A dirlo non è solo l’immenso Dostoevskij ma il nostro stesso cervello. E non servono fantomatici studi di prestigiose università americane a stabilirlo. Lo sappiamo dai tempi delle caverne.

La bellezza non è la panacea di tutti i mali. La bellezza non è un supereroe, né l’antidoto alle guerre e alle violenze del mondo. Eppure il suo potere è noto fin dai tempi in cui disegnavamo animali sulle pareti delle caverne. Fin dai tempi in cui non sapevamo né leggere, né scrivere, né usare strumenti che oggi sono scontati: dalle posate alla carta da parati.

«Di che cosa avete parlato? È vero principe che una volta avete detto che la “bellezza salverà il mondo”? Signori», prese a gridare a tutti, «il principe afferma che la bellezza salverà il mondo! E io affermo che idee così frivole sono dovute al fatto che in questo momento lui è innamorato. Signori, il principe è innamorato; non appena è arrivato, me ne sono subito convinto. Non arrossite, principe, mi impietosite. Quale bellezza salverà il mondo?»

Ippolit al principe Miškin, L’idiota, Fëdor Dostoevskij, 1869. 

La ‘bellezza’ di cui si accenna nel romanzo è l’inequivocabile manifestazione della bontà. È l’emanazione dall’aura dell’uomo buono. Ma è anche il senso di serena dolcezza, di quiete dei tumulti dell’animo che ci pervade di fronte alla bellezza del creato e delle opere d’arte.

Non servono pomposi e ridondanti studi per stabilire che ciò che riteniamo bello abbia un potere immenso su di noi. La Cappella Sistina, la Gioconda ma anche il tramonto in riva al mare o un libro e un film che amiamo sono a volte un balsamo potentissimo contro le ferite dell’anima. E questa sensibilità la possiedono tutti. Tutti pensiamo a un qualcosa di preciso quando sentiamo la parola: bellezza.

Comincia oggi una nuova rubrica qui su Pink Magazine Italia.

Ogni mese vi parlerò di un dipinto, di una scultura o di un luogo in cui si racchiude per me tutta la bellezza del mondo. E questi articoli avranno i commenti visibili in modo che possiate interagire con noi. E magari riempire il mondo di bellezza.

immagine di copertina di Snow White