L’amore da sempre è uno dei tempi più raccontati nella letteratura. Amarsi di Elizabeth Jane Howard per Fazi Editore.
L’amore in tutte le sue declinazioni è un modo per creare un “ritratto quanto più vicino a quello che questo sentimento rappresenta. Jane Howard nel suo libro “Amarsi”, per Fazi editore, ci racconta la complessità dell’amore stesso che può minare anche i rapporti familiari, può rendere ciechi e che cancella, in molti casi, qualunque forma di inibizione.
Chi ama troppo e chi ama poco
Di solito le donne amano troppo mentre gli uomini sembrano più distaccati. Sarà fisiologico forse, ma non ne avremo mai la certezza matematica. Persephone Plover è stata appena lasciata da Denis, il suo amante, un uomo sposato con figli. Un cliché, diremmo, ma che può provocare molto dolore e smarrimento nella persona lasciata. L’abbandono non è una novità per Persephone: lo aveva già provato da piccola quando poi era stata accolta da zia Floy. Ora davanti ad una situazione che la lascia vuota emotivamente, capisce che deve rialzarsi e andare avanti. Un’opportunità inaspettata quanto bella potrebbe dare una svolta all’anima e alla vita di Persephone.
Amarsi e amare
Amare non significa abbandonarsi ad un altro in modo completo, ma mantenere la propria identità pur amando un’altra persona. Questo romanzo di Jane Howard è un romanzo maturo, un romanzo di formazione dove Persephone capisce molte cose. Non è l’unica persona che ha vissuto un fallimento relazionale, non tutti hanno le stesse reazioni. C’è chi cerca di andare avanti e vivere e chi chiude con il lucchetto il proprio cuore già malconcio e pieno di graffi. C’è una linea sottile fra amare e amare per essere amati: la seconda opzione è la più pericolosa perchè non permette di guardare dentro di noi e scoprire chi veramente siamo. Amarsi è il primo passo per amare.
Una profonda riflessione
Sta qui la riflessione a cui questo libro porta. L’abbandono non deve mettere in dubbio l’amore che si prova per se stessi. E se non c’è bisogna trovarlo, accudirlo e farlo crescere perché è questa l’arma più potente che abbiamo per sopravvivere alle delusioni.
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