L’8 marzo insieme alle ultime vittime della guerra a cui tutte cerchiamo di sopravvivere. Vive e morte, salve per caso, assassine per legittima difesa, sorelle.

Tre storie di femminicidi: Martina, Giulia e Makka.

Martina

La foto di Martina Rossi rimbalza sulle pagine dei giornali. È una ragazza genovese di 21 anni. È rimasta così, anche nei ricordi dei suoi cari. Morì precipitando nel vuoto dal sesto piano di un albergo a Palma di Maiorca. Fuggiva da chi voleva stuprarla. Per la tentata violenza sessuale di gruppo, sono stati condannati, in via definitiva, due uomini che finiranno di scontare la loro pena il prossimo anno. Si è saputo, però, che sono stati affidati ai servizi sociali e quindi scarcerati. Infliggendo un duro colpo ai genitori della ragazza che dal 2011 lottano per avere giustizia.

Giulia

C’è un’altra foto che ci tortura in questi giorni, è quella di Giulia Tramontano. Anche di lei si parla in un’aula di tribunale a Milano. Giulia è stata uccisa dal padre del bambino di sette mesi che portava in grembo, il piccolo Thiago. Nei mesi precedenti all’assassinio, l’uomo – reo confesso – avrebbe tentato anche di avvelenarla con un topicida. Aveva una storia parallela con un’altra ragazza che, rimasta incinta, scelse di abortire e che cercò di aiutare Giulia.

Makka

Per finire con Makka, diciotto anni, studentessa con ottimi voti di Nizza Monferrato: ha ucciso il padre per salvare se stessa e la madre. Nelle pagine del diario, sequestrate dagli inquirenti e divulgate, racconta di come fossero vessati in famiglia, di quando l’uomo insegnava ai fratellini come si picchiano le donne. La sera dell’omicidio l’ennesimo litigio familiare, le solite botte. Anche per questo caso dovrà pronunciarsi la giustizia.

Sono solo gli ultimi episodi di femminicidi, della lotta quotidiana delle donne, della guerra a cui tutte cerchiamo di sopravvivere. A me piace immaginare che anche loro sfileranno con noi, in corteo, l’otto marzo. Vive e morte, salve per caso, assassine per legittima difesa, sorelle. Per le quali continueremo a lottare.