esta del Lavoro. Primo Maggio, Il cammino delle donne italiane verso la parità
Sembra un’assurdità, eppure ci sono ancora nel mondo paesi che non rispettano nemmeno i livelli minimi di parità di genere. Vediamo dove le donne lavorano e vivono meglio in Europa e nel mondo.

La condizione femminile varia in base al contesto geografico e quello culturale. IlWoman, Peace and Security Index del Georgetown Institute monitora il benessere sociale ed economico delle donne nel mondo. Vengono presi in analisi ben 170 stati, che corrispondono al 99% della popolazione mondiale. Inclusione, giustizia e sicurezza i fattori al centro dell’indagine.

Secondo lo studio del Georgetown Institute nella classifica dei Paesi più “femministi”le prime 12 posizioni sono tutte occupate da Stati industrializzati con un livello di alfabetizzazione alto. In cima alla classifica si trova la Norvegia, seguita da Finlandia, IslandaDanimarca. Seguono poi Lussemburgo, Svizzera, Svezia, Austria, Regno Unito e Olanda. La prima nazione che non appartiene al Vecchio Continente è il Canada, al dodicesimo posto, mentre gli Stati Uniti sono al ventunesimo.

E l’Italia?

Siamo al ventottesimo posto, tra Israele e Polonia. Un risultato deludente, se confrontato con gli altri Stati dell’Unione Europea, come Germania (dodicesima posizione), Spagna (quattordicesima) e Francia (quindicesima). L’Italia si colloca persino dietro agli Emirati Arabi Uniti, che occupano il ventiquattresimo posto.

In fondo alla lista ci sono i paesi del Sud-Est asiatico, del Medio Oriente e del Nord Africa, a causa delle leggi discriminatorie e delle guerre intestine.

I Paesi con meno disparità di genere.

Le disparità tra uomini e donne si valutano in base a gap lavorativi, economici e culturali. L’Indice di disuguaglianza di genere dell’Onu (Gender Inequality Index) ci svela che nel mondo molte donne sono discriminate negli ambiti più importanti: salute, rappresentanza politica, educazione. L’indice, in particolare, prende in considerazione:

  • mortalità materna;
  • numero di adolescenti incinte;
  • percentuale di donne in parlamento;
  • partecipazione attiva al mercato del lavoro.

L’Italia si colloca al quattordicesimo posto. In vetta sono invece presenti Svezia, Danimarca e Olanda. Migliore la situazione nella salute, dove l’Italia è tra gli Stati migliori; sul podio figurano: Svezia, Malta e Austria.

Dove si lavora meglio?

L’Italia per il lavoro femminile occupa l’ultimo posto in Europa. Il tasso di occupazione Full-Time Equivalent (o Fte, sigla che valuta la quantità di lavoro prestato in un anno da un occupato a tempo pieno) è molto più basso rispetto alla media europea (31% contro 41%) e alla popolazione maschile (52%)

La vita lavorativa delle donne italiane è di 27 anni, contro i 33 anni del resto d’Europa e i 36 anni dei connazionali uomini. La percentuale di dipendenti che possono assentarsi dall’ufficio per motivi familiari è del 19%, contro il 22% in Europa. Le donne sono tutelate e lavorano meglio in Svezia, Danimarca e Olanda, dove possono concentrarsi sui loro obiettivi professionali. L’Olanda vince il primato di paese in cui c’è più flessibilità tra lavoro e vita privata.

(dati: donne.it)

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