Primavera nel 2025? Quest’anno l’equinozio di primavera cadrà il 20 marzo alle ore 10:01. Quando la durata del giorno sarà uguale a quella della notte.

L’equinozio di primavera segna il passaggio dall’inverno alla primavera. Suo fratello, l’equinozio d’autunno segna la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno.

La parola equinozio deriva dal latino aequĭnoctĭum, che significa “notte uguale (al dì)”, cioè il giorno dell’anno in cui le ore del giorno e quelle della notte si equivalgono.

I due solstizi d’estate (che decreta il passaggio dalla primavera all’estate) e d’inverno /che sancisce il passaggio dall’autunno all’inverno) rappresentano gli altri due passaggi fondamentali dell’anno .

Equinozio e solstizio segnano importanti transizioni nel ciclo annuale della Terra.

Sono cruciali per comprendere il cambiamento delle stagioni e hanno un impatto significativo sulla vita del nostro pianeta.

Durante un equinozio la durata del giorno e della notte è più o meno uguale in tutto il mondo. Perché  l’asse della Terra è perpendicolare alla sua orbita intorno al Sole e distribuisce uniformemente la luce solare sulla superficie terrestre.

I solstizi sono i due momenti dell’anno in cui l’inclinazione dell’asse terrestre è massima rispetto all’orbita intorno al Sole. L’emisfero inclinato verso il Sole dà il suo giorno più lungo (21 giugno) , mentre l’emisfero opposto quello più corto (21 dicembre).

Ma l’equinozio di primavera non era il 21?

La tradizione vuole che la data dell’equinozio di primavera sia il 21 marzo. Dal 2044, però, potrebbe cadere il 19 o il 20 marzo a causa dei giorni bisestili

L’equinozio di Primavera è quel momento che chiude la stagione invernale e inaugura quella primaverile. È un momento magico, pieno di aspettative. Le giornate cominciano ad allungarsi, l’ora solare cede il passo all’ora legale e noi cominciamo a indossare abiti più leggeri e colorati.

Perché è un passaggio importante?

Nell’immaginario collettivo la primavera è la stagione della rinascita, dopo un letargo metaforicamente rappresentato dall’inverno. Secondo ricerche e studi condotti negli Stati Uniti d’America, nascere in tale stagione conferirebbe un maggior benessere psicologico. Ma la primavera è anche un momento di rinascita dei sensi, la stagione dell’amore e della vitalità (oltre a essere, ahimè, anche la stagione delle allergie, ma questa è un’altra storia).

Nel nostro emisfero il periodo primaverile dura circa 92 giorni. E questo slittamento porta con sé molti altri mutamenti.

Prima Vera.

L’etimologia del termine primavera è molto interessante e ha origini antiche. È composta da due termini “prima” e “vera“. E proprio su quest’ultimo è necessario soffermarsi un attimo. Possiamo ricondurre il termine “vera” alla radice sanscrita vas- che ritroviamo in alcuni dialetti e in alcune lingue dell’area balcanica. Significa “ardere, splendere” e per estensione ha finito per indicare anche l’estate.

La “Prima-vera” è quindi la “stagione prima dell’estate“?

No, ovviamente. Pensiamo solo che in questo periodo cala il consumo di cioccolato, si comprano più vestiti, cresce il desiderio sessuale. I sessuologi sono tutti (miracolosamente) d’accordo: in primavera aumenta il desiderio. Al risveglio della natura corrisponde la rinascita dei sensi.

I feromoni in questa stagione hanno più possibilità di diffondersi grazie al primo caldo. Sono le molecole di attrazione, che hanno importanza non solo per gli animali. La chimica dei corpi produce desiderio. Si è scoperto che le persone che si attraggono di più fisicamente sono quelle con i sistemi immunitari più compatibili, che hanno più possibilità dal punto di vista riproduttivo, secondo la sessuologa Alessandra Graziottin.

La primavera è simbolo di rinnovamento, una rinascita che può iniziare anche con l’acquisto di capi di abbigliamento o anche di prodotti di bellezza. Si rinasce dunque curando di più il proprio aspetto fisico. Non per niente, si cerca un contatto più stretto con l’ ambiente naturale, si fanno più passeggiate, si cerca di respirare un’aria migliore.

Il senso di una stagione in un dipinto.

In un ombroso boschetto, che forma una sorta di semi-cupola di aranci colmi di frutti e arbusti sullo sfondo di un cielo azzurrino, sono disposti nove personaggi, in una composizione bilanciata ritmicamente e fondamentalmente simmetrica attorno al perno centrale della donna col drappo rosso e verde sulla veste setosa. Il suolo è composto da un verde prato, disseminato da un’infinita varietà di specie vegetali e un ricchissimo campionario di fiori.

La Primavera di Sandro Botticelli (1482 circa) è l’opera d’arte più iconica di tutti i tempi, pari alla Gioconda di Leonardo. Si trova alla Galleria degli Uffizi di Firenze. Si tratta del capolavoro dell’artista, ma anche di una delle opere più famose del Rinascimento italiano. Vanto della Galleria medicea, si trova nella stessa sala dell’altrettanto celebre Nascita di Venere, con cui condivide la provenienza storica, il formato e alcuni riferimenti filosofici. Lo straordinario fascino che esercita è legato anche all’aura di mistero che circonda l’opera, il cui significato più profondo non è ancora stato completamente svelato.

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