
È cominciato il 1° settembre 2025 RUN-Il Festival che fugge dal centro, un ambizioso progetto promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, vincitore dell’Avviso Pubblico Roma Creativa 365 Cultura tutto l’anno in collaborazione con Zetema Progetto Cultura.
Roma, 14 settembre, Mata Hari al Pigneto.
Gina Merulla, direttrice artistica della manifestazione, ha pensato a un programma estremamente ricco e variegato, per altro interamente ad ingresso gratuito.
Tra gli appuntamenti vi consigliamo il 14 settembre alle ore 18.00 presso il Teatro Sala Vignoli (Pigneto), lo spettacolo MATA HARI, di e con Natalia Simonova, con la quale abbiamo scambiato due chiacchiere in attesa di vederla sul palco.
Natalia, chi era Mata Hari e perché hai deciso di raccontare la sua storia?
Mata Hari era una donna affascinante e complessa, un’artista che è stata capace di incantare il pubblico nel periodo della Belle Époque con la sua danza magnetica e allo stesso tempo, un simbolo di ambiguità e mistero. Ho scelto di raccontare la sua storia perché dietro il mito si nasconde una donna fragile, coraggiosa, comunque determinata che ha saputo trasfigurare le difficolta in opportunità, vivendo al limite tra verità e leggenda. Mi interessava dare voce alla persona oltre il mito.
Cosa ti piace di lei e cosa non sopporti?
Mi affascina la sua capacità di reinventarsi, di trasformare il dolore in arte e di catturare l’attenzione di un’epoca intera, riuscendo a coinvolgere migliaia di persone nei teatri senza aiuti di mass-media come siamo abituati nei nostri giorni.
Di questo personaggio quello che mi dispiace è la leggerezza nel fare delle scelte e l’uso spregiudicato che a volte ha fatto del suo fascino, un’arma che le ha dato molto ma che, alla fine, l’ha anche condannata.
Cos’era importante per Mata Hari e perché lo spionaggio è diventato più importante dell’arte e della bellezza?
Per lei era importante vivere intensamente, sfidando le convenzioni. L’arte era il suo modo di affermarsi. Il suo desiderio di “vivere e non sopravvivere” l’ha portata a scelte sbagliate che le sono costate la vita. In un tempo di guerra lo spionaggio è diventato il terreno dove la sua immagine è stata travolta.
Cosa ti piacerebbe fosse ricordato di lei e cosa ti piacerebbe fosse ricordato di te?
Di lei vorrei fosse ricordata non solo la spia, ma soprattutto la baiadera, l’artista, la donna che ha saputo incantare con grazia e originalità.
Di me, mi piacerebbe restasse l’immagine di un’artista abile nella trasformazione attenta ad ogni sfumatura, che ha cercato sempre autenticità e profondità, soprattutto dando voce a donne che hanno segnato la storia con il loro coraggio e la loro sensibilità.

Perché Mata Hari è diventata una leggenda?
Perché la sua vita riunisce in sé elementi di mito: bellezza, mistero, scandalo, morte tragica. È diventata leggenda perché la sua storia è stata raccontata più volte, spesso deformata, fino a trasformarla in un archetipo di femminilità pericolosa e seducente.
Quale messaggio ti piace lasciare al pubblico con questo progetto?
Vorrei che il pubblico uscisse pieno di emozioni, con la sensazione di essere stato trasportato in quell’epoca…scoprendo anche che dietro ogni leggenda c’è una donna in carne e ossa con fragilità, desideri e voglia di amare, che ci accomuna tutti. Soprattutto, vorrei che ciascuno portasse con sé la sensazione che la bellezza e il coraggio di vivere, nonostante le cadute, appartengono a ogni essere umano.
Ti piacerebbe interpretare altre donne del passato?
Sì, assolutamente. Amo raccontare donne che hanno lasciato un segno, spesso controcorrente, e che hanno saputo sfidare il loro tempo. In passato ho già portato in scena tra le altre, figure come Greta Garbo, Maya Plisetskaya, Anna German, Ingrid Bergman, Mina, Olga Knipper, moglie di Anton Cechov, che riproporrò anche in questa stagione, e continuerò con nuove icone femminili come Marlene Dietrich e Marilyn Monroe.
Che progetti hai in cantiere?
Sto lavorando proprio a questi nuovi spettacoli dedicati a Marlene Dietrich e Marilyn Monroe, due donne diversissime ma entrambe leggende di Hollywood, che ho inserito insieme a Greta Garbo, nella mia rassegna titolata: “ Hollywood la Fabbrica dei Sogni” che andrà in scena nella nuova stagione teatrale 2025-26, insieme ad altri spettacoli, come “Eco d’Amore” dedicato alla vita della cantante polacca Anna German. Ci sono anche progetti internazionali a cui tengo molto, pensati per far conoscere il mio lavoro fuori dall’Italia.
Info Utili
14 SETTEMBRE ORE 18:00
TEATRO SALA VIGNOLI
VIA BARTOLOMEO D’ALVIANO 1, ROMA (ZONA PIGNETO)
INGRESSO GRATUITO
Progetto promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, vincitore dell’Avviso Pubblico “Roma Creativa 365 Cultura tutto l’anno” in collaborazione con Zetema Progetto Cultura
Come raggiungere il Teatro Sala Vignoli:
Metro C Pigneto – Tram 5, 14, 19 – Bus 50, 81, 105, 412, N11 – Pista ciclabile Prenestina
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