matrimonio
L’opulenza e l’apparire troppo spesso stabiliscono la misura della felicità. Sposarsi in modo sostenibile oggi è un atto rivoluzionario.
Chi sono e perché sono qui?

Senza aprire con dubbi esistenziali, vorrei potervi dire che tutto nasce nel momento in cui mi sono trovata a essere Wedding Manager di me stessa. Ma non sarebbe la verità. Non ci si improvvisa amanti della pianificazione e dell’organizzazione. Certo, ci si può allenare, ma sentirsi felici davanti a una timeline in MS Project come davanti a una fetta di dolce non è da tutti, ammettiamolo.

Prima delle nozze, la mia gestione di progetti si esauriva nella sfera lavorativa, dove coordino risorse e attività in qualità di Corporate HR, e nella pianificazione dettagliata delle vacanze (per me imprescindibile per assaporare appieno l’essenza dei luoghi).

Organizzare il nostro matrimonio, però, mi ha permesso di potenziare le doti di pianificazione, elevandole a una sfera quasi metafisica. Già, perché quando si tratta di incastrare tutto – budget, esigenze degli invitati, location, fiori e molto altro – sembra impossibile che così tante variabili possano sovrapporsi e concatenarsi in modo lineare. Questo incastro mi ha fatto capire quanto la pianificazione possa diventare una vera arte.

Questa spinta si è tradotta, nel tempo, in un desiderio di approfondimento, ricerca e condivisione, sfociato nel libro Be Your Wedding Manager: manuale per il vostro matrimonio a tema, self-made & low-cost. Il volume esplora i passi che vanno dalla proposta al giorno delle nozze, senza tralasciare nulla: dalla definizione del budget alla scelta dei fornitori, dalla costruzione di una perfetta cerimonia simbolica alla gestione degli imprevisti.

Negli ultimi anni ho aiutato coppie di sposi a districarsi nella giungla organizzativa. In fondo, a volte è sufficiente il punto di vista di una persona con esperienza, abituata a muoversi in situazioni complesse e a trovare in fretta la soluzione migliore. Oggi sono qui per presentarvi una rubrica dedicata a un argomento che mi sta molto a cuore: il matrimonio sostenibile.

Matrimonio sostenibile: può davvero esistere?

Quando mi sono trovata a organizzare le mie nozze, mi ha colpita la quantità di decisioni che una coppia si trova ad affrontare per poter costruire quella che promette di essere la giornata più bella della vita. Queste scelte, però, non sono solo di natura economica, ma anche etica. Il matrimonio, da sempre simbolo di amore e comunità, oggi si trova a un bivio.

Nel mondo iperconsumistico e diseguale in cui viviamo, il matrimonio rischia di trasformarsi in una vetrina di lusso fatta più per il consumo e l’ostentazione che per la celebrazione di valori simbolici. Pensiamo agli abiti da sposa prodotti in serie, alle location esclusive, alle decorazioni usa-e-getta e ai viaggi di nozze intercontinentali: l’impatto ambientale, economico e sociale di un matrimonio tradizionale è enorme. Viene spontaneo chiedersi: un matrimonio sostenibile può davvero esistere?

Il peso invisibile delle nozze.


Secondo alcune stime, un matrimonio “medio” in Europa può generare decine di tonnellate di CO₂ – l’equivalente di anni di consumo energetico di una famiglia. E se la dimensione ecologica è spesso ignorata, quella sociale non è da meno: il modello tradizionale continua a riprodurre ruoli di genere stereotipati, imponendo soprattutto alle donne il carico emotivo e organizzativo dell’evento.

Per secoli il matrimonio ha funzionato come ingranaggio del sistema patriarcale: assicurava discendenza, trasferiva patrimoni e definiva la donna più come “moglie di” che come individuo. Reimmaginare le nozze in chiave sostenibile vuol dire anche spezzare questa catena.

Ripensare la festa, non il sogno.


Esistono numerose alternative per smettere di vivere le nozze come imposizione sociale e restituirle alla sfera dell’autodeterminazione. In questa rubrica andremo a esplorare, settimana dopo settimana, gli aspetti più importanti dell’organizzazione delle nozze cercando, per ognuno, di proporre una strada sostenibile e ugualmente desiderabile. Ricordate sempre che il giorno delle vostre nozze sarà il più importante della vostra vita, ma non per questo è necessario disboscare una foresta perché volete celebrare la cerimonia proprio in quel luogo dove gli alberi oscuravano il tramonto.

Il mio proposito è farvi scoprire come sia possibile organizzare un matrimonio sentendosi parte dell’ambiente che ci circonda e fautori del suo miglioramento, solo per aver avuto il coraggio di ripensare la festa. Vi accorgerete che, con queste accortezze, il vostro sogno non solo non verrà ridimensionato, ma acquisirà una dimensione più armonica e magica. Dopotutto, il matrimonio non deve essere uno spettacolo che consuma risorse e persone, ma un rito che restituisce valore a ciò che promette: amore, cura e comunità.

Dal rito individuale al gesto comunitario.


Un matrimonio sostenibile non è solo “green”: è un atto politico. È femminista quando distribuisce equamente il lavoro tra i partner, rompe il mito del “giorno perfetto” imposto dal patriarcato e rimette al centro la libertà. È ecologista quando riconosce che ogni scelta privata ha effetti pubblici, e che l’amore non ha bisogno di consumare risorse per essere celebrato.

Ma quindi, può esistere?


La risposta è sì, a patto di non considerare il matrimonio come un obbligo sociale o un prodotto da esibire. Il matrimonio sostenibile esiste quando diventa consapevole: una celebrazione che intreccia cura, responsabilità e gioia condivisa. Non il trionfo del lusso, ma la coerenza tra ciò che promettiamo alla persona che amiamo e ciò che offriamo al pianeta che ci ospita.

E se il matrimonio è un rito che unisce, allora che sia anche un patto con la comunità e con la Terra. Perché celebrare l’amore non significa consumare, ma condividere.

Ecco il viaggio che inizieremo insieme in questa rubrica: imparare a ripensare la festa senza rinunciare al sogno. Perché il giorno delle vostre nozze può essere non solo il più bello della vostra vita, ma anche un dono al mondo che lo accoglie.

È in questo spirito che vi aspetto, articolo dopo articolo, per scoprire insieme come trasformare il vostro sogno in un gesto capace di lasciare traccia di bellezza.

Immagine di copertina di Jordi Ruiz

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