La community social Segnalazioni Letterarie: uno spazio per tutti composto da 43K presenze attive.
A smentire il luogo comune di un web poco compatibile con i tempi e i modi della cultura e con l’universo dei libri ci sono molte realtà che coinvolgono un gran numero di appassionati. Tra queste il gruppo Facebook Segnalazioni Letterarie (https://www.facebook.com/groups/segnalazioniletterarie/?ref=bookmarks).
Segnalazioni Letterarie (SL) ospita dal 2018 le tantissime voci di un panorama editoriale sempre più affollato, senza distinzione tra i generi. Narrativa, saggistica, poesia, graphic novel, letteratura per i più giovani animano il feed della community con oltre 100 post al giorno. Tra notizie, recensioni, booktrailers e video vari, bandi di concorso, singoli componimenti, estratti di opere, link e così via, in una sorta di tazebao scorrevole al servizio della lettura.

Le punte di diamante di SL.
Sono quasi 43.000 i membri di Segnalazioni Letterarie su Facebook, ai quali si aggiungono i follower di Instagram, TikTok, X, YouTube e Threads, che portano avanti i più vari aspetti legati alla comunicazione letteraria social.
Due le punte di diamante di Segnalazioni Letterarie. La prima sono le interviste live con gli autori, ormai diverse centinaia dal 2020: dalla durata media di una ventina di minuti, vedono alternarsi nomi emergenti ad altri di grido, dando a tutti eguale rilievo e offrendo il link d’acquisto dei libri presentati.
Altro cavallo di battaglia ne è il Bollettino mensile, recentemente abbellito graficamente in collaborazione con l’associazione Nessuno e Centomila e che accoglie recensioni e interviste, proposte anche dai medesimi membri del gruppo.
Obiettivo futuro è di ampliare il bacino d’utenza e riproporre sinergie tra web ed eventi in presenza già sperimentate in passato (ad esempio nel coinvolgimento in 4 fiere editoriali).
Nei suoi 7 anni Segnalazioni Letterarie ha perciò compiuto un cammino significativo, ma davanti le si prospettano nuove sfide che è pronta ad affrontare in nome dei libri e della cultura.
Alberto Raffaelli
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