La vera storia della Papessa Giovanna: Testiculos qui non habet Papa esse non posset!
Il mistero della sedia in porfido bucata alcentro, tenuta nei Musei Vaticani, si ricollega inevitabilmente a quello della papessa Giovanna, vissuta a metà del IX secolo a.C.
Chi come me è affascinato da questa misteriosafigura storica, non potrà fare a meno di ricordare il bellissimo romanzo diLawrence Durrell del 1954 o il più recente di Donna Woolfolk Cross, del 1996.Silenziosa, una prima trasposizione cinematografica sulla papessa è stata realizzatanegli anni Settanta, e ultimamente, con più successo, nel 2009.
Leggende narrano, dunque, che la papessa Giovanna sia riuscita a raggirare tutti, fingendosi uomo e arrivando al soglio pontificio con il nome di Johannes Anglicus.
L’inganno, secondo le dicerie, fu scoperto a causa della gravidanza di Giovanna e del suo travaglio prematuro dopo una caduta da cavallo, durante una processione. Non vi racconto la reazione da parte della folla, immagino potrete supporre con quanto calore avesse accolto, sul momento, la notizia che il papa, in realtà, era una futura mamma.
La vita della papessa è stata a lungo oggetto di congetture e teorie, al più per smentire del tutto la sua esistenza.
Tuttavia, l’archeologo svizzero Michael Habicht, il cui lavoro ha come oggetto proprio l’esistenza di Giovanna, ha rinvenuto delle monete recanti proprio il monogramma IOHANIS, aderenti al periodo storico preso in esame, con riferimento a una datazione di studio nuovo in grado di confutare la maggior parte delle congetture negazioniste. Questo, a parer mio, potrebbe essere un buon punto di partenza per riaprire un’indagine storica più approfondita riguardo l’argomento.
Ora, perché l’esempio di Giovanna, imbrogliona, lussuriosa e bugiarda, dovrebbe toccarci da vicino? Perché dovremmo provareempatia per questa donna, che si dice sia la ragione della scomodissima sediain porfido?
Semplice: Giovanna sfida ogni convenzione e, inun periodo di forte crisi morale per il clero, nonostante le mentite spoglieriesce a rendersi d’esempio, dimostrando che non servono virgam et testiculos per essere una buona guida, ma solo buon cuore, cervello e determinazione. Johannes Anglicus era una donna di cultura, illuminata e coscienziosa.
Sarà un caso – o no – ma nel mazzo di tarocchi c’è una carta bellissima, la numero due: la Papessa.
La papessa è una delle mie carte preferite, tra gli arcani maggiori, con l’Appeso e il Bagatto. Mi piace pensare che le tre lame siano collegate tra loro, che conversino. La papessa simboleggia un mondo interiore fatto di fede e conoscenza, la devozione alla legge morale del cuore, mentre l’Appeso è un invito a lasciare la stagnante via vecchia per guardare il mondo da una prospettiva nuova, uno sprone al cambiamento. In ultimo, il Bagatto è la piena rappresentazione dell’essere umano al massimo delle proprie capacità, padrone del suo destino.
Se è vero che ognuno di noi ha una dimensione femminile,questa dovrebbe incarnare la forza d’animo e di cuore di Giovanna. Essa è necessaria perché solo un cuore saldo e una mente aperta possono far sì che simettano in atto cambiamenti necessari al raggiungimento del nostro pienopotenziale umano.
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