Anche il XVIII secolo aveva i suoi influencer, ossia personaggi famosi che lanciavano mode e venivano imitati da una grande quantità di persone. Fra loro il più famoso fu probabilmente Richard Beau Nash (1674-1761). Nato a Swansea in Galles ma attivo soprattutto nella località inglese di Bath, dove fu considerato il principale organizzatore di eventi mondani nonché una sorta di riconosciuto arbiter elegantiae.
William Hoare, Richard Beau Nash, Tunbridge Wells Museum and Art Gallery

Da giovane Nash studiò nel prestigioso Jesus College di Oxford, per poi lavorare come ufficiale nell’esercito inglese e, per qualche tempo, come avvocato. A partire dal 1704 divenne però organizzatore di eventi – all’epoca si chiamavano Masters of Ceremonies – nella rinomata cittadina termale di Bath, nell’Ovest dell’Inghilterra.

Fu anche grazie a Beau Nash se Bath divenne da allora una delle località di villeggiatura più alla moda

Dove soprattutto d’estate si recavano gli appartenenti all’alta società londinese. La cittadina divenne insomma un equivalente di quello che nell’Italia odierna potrebbero essere località esclusive come Cortina o Capalbio.

Nash si trasferì pertanto a vivere prevalentemente a Bath. Dove intrattenne varie relazioni amorose e dove fu considerato per decenni il punto di riferimento indiscusso della vita mondana. Si occupava infatti di introdurre nei salotti buoni i nuovi arrivati, svolgendo peraltro un’attenta opera di selezione. Solo a lui spettava infatti la decisione finale se ammettere o no nuovi candidati all’esclusivo Club, di circa 500 persone, che si riuniva a Bath per dare vita a sontuosi banchetti, balli, concerti e giochi di carte.

Particolarmente fantasioso e innovativo, Nash ebbe anche il merito di allargare il Club esclusivo di Bath al di fuori della ristretta cerchia di famiglie nobili.

Includendovi anche borghesi istruiti e i membri della cosiddetta “gentry” (una sorta di piccola nobiltà di provincia). Accanito giocatore di carte e appassionato di scommesse, Nash contrasse a un certo punto ingenti debiti, che lo costrinsero a una temporanea fuga in compagnia della sua amante Juliana Popjoy. Quest’ultima gli era così devota che, quando Nash decise di lasciarla, si dice che per molti giorni lei non fece altro che piangere, ritirandosi a vivere dentro un albero cavo per circa un mese.

Richard Beau Nash morì all’età di 86 anni. Una grande folla partecipò alla cerimonia funebre: la sua fama era tale che già l’anno successivo il grande scrittore Oliver Goldsmith gli dedicò un’accurata biografia, intitolata appunto “The life of Richard Nash”.

Arthur Lombardozzi