Oggi 10 dicembre ricorre in tutto il mondo la Giornata Mondiale dei Diritti Umani.

Proclamata nel 1948 dall’Assemblea delle Nazioni Unite, mai come quest’annoporta con sé un forte valore simbolico e morale. La giornata è stata scelta per proclamare la Dichiarazione dei diritti umani, un documento sui diritti della persona che il Segretario Generale ha avuto e ha il dovere di diffondere non soltanto nelle cinque lingue ufficiali dell’Organizzazione internazionale ma con ogni mezzo possibile, affinché gli articoli di cui è costituito possano arrivare in ogni angolo della terra. Difatti la Dichiarazione dei diritti umani è il documento più tradotto al mondo.

TUTTI GLI ESSERI UMANI NASCONO LIBERI E UGUALI

Scopo di questa giornata è sensibilizzare l’uomo sui diritti dell’uomo stesso indipendentemente da razza, religione, sesso, colore della pelle, origine sociale o nazionale. Un documento che pone gli uomini tutti sullo stesso piano, che difende le fasce più deboli, che inneggia all’istruzione e alla dignità dei lavoratori. Difatti l’articolo numero 1 recita così: tutti gli esseri umani nascono liberi e uguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.

IL TEMA DI QUEST’ANNO

In quest’anno particolare il tema della giornata è: RECUPERARE MEGLIO- DIFENDERE I DIRITTI UMANI. È chiaro e lampante che la pandemia di covid-19 ancora in atto ha segnato una linea di demarcazione profonda producendo nuovi poveri, disoccupati, uomini dunque privati della possibilità di vivere una vita dignitosa. Recuperare sta per sanare, affrontare le problematiche e le difficoltà imposte dalla pandemia, ricostruire, senza però dimenticare nessuno.

IL MESSAGGIO DEL SEGRETARIO GENERALE

Quest’anno le parole del segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres si riferiscono alla situazione covid-19 e alla crisi umanitaria sociale che ha prodotto: “una risposta effettiva alla pandemia deve fondarsi su solidarietà e cooperazione. Approcci divisivi, autoritarismo e nazionalismo non hanno alcun senso contro una minaccia globale”. Minaccia globale. Troppo spessi i mass media hanno pronunciato queste parole. L’attenzione della giornata di oggi è tutta proiettata verso quei diritti che vengono calpestati da una minaccia sanitaria rafforzata, in alcuni casi, dall’indifferenza dell’uomo che invece di appellarsi al buon senso, sfrutta il periodo buio che stiamo vivendo per imporre la propria autorità sull’altro. E tutto ciò andrebbe a va contro l’ articolo 1, e non solo, della Dichiarazione. Difatti l’articolo 3 recita: ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza della propria persona.

PREMIO NOBEL PER LA PACE 2020

In questa giornata viene anche assegnato il Premo Nobel per la Pace. Quest’anno a riceverlo è il World Food Program, l’agenzia delle Nazioni Unite per l’assistenza alimentare che ha come obiettivo quello di aiutare le persone che non riescono a produrre cibo per sé e per le proprie famiglie. La motivazione della scelta è la seguente: “per i suoi sforzi nel combattere la fame, per i suoi contributi nel migliorare le condizioni della pace in aree di conflitto e per la sua azione nel prevenire l’uso della fame come arma per promuovere guerre e conflitti”. La premiazione, che si tiene tradizionalmente a Oslo in Norvegia, quest’anno a causa del covid-19 potrà essere seguita soltanto online.

UNA GIORNATA PER RIFLETTERE

Questa giornata oggi ha una doppia valenza: molto spesso si combatte per difendere la propria libertà e la propria dignità a discapito di quella del prossimo. Una giornata questa dunque importante, storica, in cui rileggere i 30 Articoli della Dichiarazione dei diritti umani e riflettere, alla luce soprattutto degli avvenimenti che il covid-19 ci ha costretti a sopportare.