C’è chi non può leggere niente che non sia appena uscito dalla libreria e c’è chi curiosa felice nei mercatini dell’usato, chi conserva ogni libro che compra e chi invece se ne sbarazza, chi lo fa per convenienza e chi per una questione morale. Ma quante vite può davvero vivere un libro?
A volte capita che si tratti di un regalo indesiderato e allora si decide di “riciclare” un libro, altre volte invece si tratta di una questione meramente economica. Il prezzo di copertina, infatti, sempre più spesso porta i lettori accaniti a frugare nelle bancarelle o in siti on-line come Libraccio e AccioBooks, che dell’usato e degli scambi ne hanno fatto il loro cavallo di battaglia. O ancora, un libro può riprendere vita grazie a questioni un pochino più altruistiche: semplicemente si vuol regalare ad altri le stesse emozioni che abbiamo provato, come nel caso del bookcrossing.
Libraccio & co.
La prima insegna “Libraccio” si accende sottoforma di libreria indipendente nel lontano 1979, grazie all’idea di quattro ragazzi che amavano vagare per i mercatini di libri usati. Da allora ne è passata di acqua sotto ai ponti e oggi, quel retrogusto polveroso e quell’odore di storie vissute registra un enorme successo. Infatti, Libraccio.it non conta soltanto una vasta collezione di libri usati, ma anche di novità e oggettistica; è, a tutti gli effetti, una tra le più cliccate librerie on-line.
L’usato. Il lettore forte gradisce moltissimo l’usato. Poi senz’altro c’è stata un’evoluzione culturale, il riciclo, i temi ecologici, il tema del risparmio: sono aspetti che hanno favorito il mercato dell’usato.
Dall’intervista di Rosaria Rattalino, per ibuk.it, a Edoardo Scioscia, socio fondatore di Libraccio.
Allo stesso modo si può parlare di AccioBooks, nato come portale di booksharing ma dove si possono anche rivendere i propri libri. Il funzionamento è semplice: una volta iscritti si crea una vera e propria libreria virtuale inserendo i titoli da scambiare o vendere, dopodiché non resta che navigare. Nel momento in cui si trova qualcosa di interessante non rimane che contattare il proprietario e dare il via alle trattative.
I siti come questi non si contano più e lo stesso discorso vale per i gruppi nati sui social network. È evidente che dal punto di vista economico, questo mercato “di seconda mano” gode di un potere decisamente forte. Va infatti considerato che in queste piccole o grandi nicchie del web si trovano anche testi nuovi ad un prezzo decisamente stracciato.
Oltre al prezzo c’è di più.
La questione economica resta dunque un dibattito acceso tra i lettori, ma c’è da spezzare un’ulteriore lancia a favore degli scambi di libri: quella morale.
Marie Kondo, nel suo libro “Il magico potere del riordino”, sostiene che gli unici oggetti (libri inclusi) che hanno il diritto di essere conservati sono quelli che regalano gioia. La reticenza a dar via deve essere superata, specialmente nell’ottica che ciò che ha reso felici noi può rendere felici altri.
La scelta, allora, può essere quella di liberare un libro, come nel caso di Bookcrossing.com. Il concetto è presto detto: una volta effettuata la registrazione al sito si inseriscono i dati del testo e al proprietario vengono forniti un codice e un’etichetta da apporre all’interno. Fine.
A questo punto il libro può essere liberato in una caffetteria, in un parco, in un centro commerciale, in un ristorante o in qualsiasi altro luogo. Chiunque lo troverà saprà come ri-liberarlo a sua volta e grazie al codice sarà sempre possibile tracciarne gli spostamenti: il vostro libro potrebbe persino fare il giro del mondo!
I libri che muovono il mondo
Che si tratti di comprarne uno nuovo o usato, che si tratti di scambiarlo per convenienza o per volontà di far felici gli altri, resta il fatto che ogni libro porta con sé una storia immortale. Sta dunque a ogni lettore decidere quante vite donargli.
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