Classico della letteratura per l’infanzia (e non solo), Il Giardino Segreto – romanzo scaturito dalla magica penna della scrittrice anglo-americana Frances Hodgson Burnett e pubblicato per la prima volta nel 1910 – ha ancora tanto da raccontare e da insegnarci. È un romanzo che non ha mai smesso di affascinare i lettori e le lettrici di ogni età proprio per la sua scrittura ricca di poesia che ci trasporta nel cuore della vicenda come se la stessimo vivendo in prima persona.

Testimoni della grande influenza culturale del romanzo sono anche le numerose versioni cinematografiche e televisive che ne sono state tratte, la più nota e quella che è entrata più prepotentemente nel cuore e nell’immaginario di tutti noi è sicuramente quella del 1993, pellicola diretta da Agnieszka Holland con Maggie Smith.

La trama è più o meno nota a tutti: la protagonista, Mary Lennox, rimasta orfana di entrambi i genitori viene affidata alle cure di un ricco zio vedovo, Mr. Craven. Qui Mary farà la conoscenza del cugino Colin, un bambino spocchioso, prepotente, ipocondriaco, convinto che il suo destino sia quello di morire di lì a poco. Ed è qui che entra in scena il Giardino Segreto: Mary e Colin, due bambini malati per mancanza d’amore, rinascono grazie alle cure prestate a un apparentemente vecchio, sterile e abbandonato giardino, il quale diventa il simbolo della necessità che hanno i bambini di “avere un luogo tutto per sé” mai raggiunto da sguardi adulti, dove ritrovare se stessi e avere la forza e il coraggio necessari per affrontare il mondo esterno.

Tuttavia, anche se i protagonisti di questo splendido romanzo sono i bambini, questo non vuol dire che essi siano gli unici destinatari. Frances Hodgson Burnett – la quale coltivava un enorme interesse per lo spiritualismo, il simbolismo sacro, la teosofia e il Cristianesimo scientista – ha infatti disseminato tra le righe della sua opera tanti piccoli germogli nascosti che solo una mente esperta e adulta può individuare e lasciar fiorire.

Come detto sopra, Mary e Colin sono due bambini malati per mancanza d’amore. Che cosa significa? Innanzitutto, Mary, nonostante all’inizio del romanzo abbia i genitori ancora in vita, è già orfana, in quanto la madre non la degna nemmeno di uno sguardo, non vuole saperne niente di lei. Abbiamo quindi l’immagine molto triste di una bambina di appena nove anni rifiutata dalla madre che l’ha messa al mondo. A Colin, orfano di madre, tocca pressoché la stessa sorte: il padre, Mr. Craven, è un uomo burbero che non si cura affatto del benessere del figlio tanto da tenerlo perennemente chiuso nella sua stanza a causa di un problema non specificato alla colonna vertebrale. A entrambi i bambini, chi per un verso chi per l’altro, viene in qualche modo soffocata e rubata la parte giocosa e spensierata che caratterizza l’infanzia.

Ma, se è vero che Mary e Colin non hanno più la madre (e anche il padre nel caso di Mary), possono però fare affidamento su una figura materna sempre presente che circonda tutti noi da millenni, una madre che non ci abbandonerà mai ma della quale è necessario prenderci cura: Madre Natura. Coltivando e prendendosi cura del Giardino Segreto fino a farlo completamente rifiorire, i due bambini automaticamente si prendono cura di loro stessi riuscendo attraverso le bellissime rose, viole e gigli a scorgere la bellezza che non riuscivano a vedere in loro stessi. La Burnett era anche appassionata di giardinaggio e considerava questa attività altamente pedagogica e addirittura terapeutica sia dal punto di vista fisico che da quello mentale.

Da un punto essenzialmente pedagogico questo romanzo ci dice che i bambini e i ragazzi possono educarsi da soli, l’amicizia tra loro può aiutarli a migliorarsi, il lavoro e la vita all’aperto garantiscono fin dalla giovane età un corpo sano e favoriscono un buon equilibrio psicologico. Ma il vero cuore del romanzo si cela proprio all’interno di quel giardino di cui – una volta varcata la soglia – verremo investiti dalla bellezza, dai profumi, dai colori di quella natura che ha il potere di guarire le ferite del corpo e dell’anima, di far alzare Colin dalla sedia a rotelle, di cambiare l’animo di Mary e, in ultimo, di guarire il signor Craven da un lutto che si porta dietro da molto tempo.

In questo periodo così complicato, così oscuro abbiamo tutti bisogno di un po’ di magia, la quale può essere trovata tra le pagine di un libro come questo e, chissà, se questa (ri)lettura non ci sproni a costruire e a prenderci cura del nostro personale Giardino Segreto.