Tampon Tax. Dal 1° gennaio, la Gran Bretagna ha eliminato definitivamente l’Iva sugli assorbenti, ritenuti dall’UE beni non essenziali. Le donne inglesi risparmieranno più di 40 sterline nel corso della loro vita. Per l’Italia avere il ciclo è ancora un lusso.
Segnate la data: 1° primo gennaio 2021.
Si tratta di una data storica, perché viene abolita l’aliquota al 5% sugli assorbenti da donna, fino a ieri ritenuti da Bruxelles beni non essenziali. Un’ingiustizia vera e propria per le attiviste britanniche, che si erano battute per eliminare una tassa considerata – a ragione – sessista. Rishi Sunak, Cancelliere dello Scacchiere, aveva promesso loro che avrebbe eliminato la Tampon Tax. Con la Brexit, l’imposta è stata quindi eliminata in maniera definitiva.
“Sono orgoglioso di poter mantenere oggi la promessa di eliminare la tassa sugli assorbenti. I prodotti sanitari sono essenziali, è giusto che non siano soggetti a Iva”, ha dichiarato Rishi Sunak. “Abbiamo già distribuito prodotti sanitari gratuiti nelle scuole, nei college e negli ospedali”.
Tampon Tax, il Regno Unito elimina l’Iva sugli assorbenti.
Secondo le stime del Tesoro britannico, questa decisione permetterà alle donne inglesi di risparmiare più di 40 sterline nel corso della vita, con un taglio di 7 centesimi sulle confezioni di 20 tamponi e di 5 centesimi sulle confezioni di 12 assorbenti. “È stata dura, ma alla fine la tassa sessista, che vedeva i prodotti igienici classificati come non essenziali, alla stregua di oggetti di lusso, può essere consegnata ai libri di storia”, è stato il commento di Felicia Willow, direttrice della Fawcett Society.
Il dibattito sull’abolizione della Tampon Tax nel Regno Unito si apre nel 2001, quando il governo laburista fissa l’aliquota al 5%, la più bassa secondo le norme UE.
Era stata la deputata laburista Ann Taylor a prendersi carico di avviare il dibattito, portando il governo a ridurre la tassazione al 5%, il tasso più basso permesso dalla legislazione comunitaria in Europa. Nel 2014 il “testimone” è passato all’attivista Laura Coryton, che nel 2015 ha portato l’esecutivo conservatore a decidere di devolvere l’Iva raccolta dagli assorbenti a enti di beneficenza per ragazze e donne vulnerabili.
Un segno di civiltà, quello britannico. Le donne non hanno scelto di avere il ciclo. È un processo naturale, che le porta, in età fertile, a capire anche se sono in forma oppure no.
Le mestruazioni sono vitali. Da sempre per una donna non avere un ciclo regolare è sintomo di qualcosa che non va. Un campanellino d’allarme che le spinge a controllarsi e, a volte, a salvarsi la vita.
Ora, se tutto questo è naturale e giusto, perché pagare una tassa iniqua come quella su un bene necessario? In Italia l’Iva sugli assorbenti è fissata al 22%, una delle più alte in Europa. Non basta il contentino di qualche mese fa, quando il governo ha deciso di abbassare al 5% la tassa sugli assorbenti biodegradabili e compostabili, i meno usati perché meno diffusi e più cari.
There are 2 comments on this post
Comments are closed.