Che sia di razza o meno, dal pelo lungo o corto, esiste una verità indiscussa: i gatti hanno sempre affascinato (e continuano ad affascinare) l’uomo. In occasione della Festa Nazionale del Gatto ecco alcune curiosità dedicate agli animali più eleganti e simpatici di sempre.
Il titolo di migliore amico dell’uomo spetta sicuramente al cane, ma quello di re della casa è indubbiamente del gatto. Gli antichi egizi li consideravano al pari delle divinità e oggi nessuno è immune alle divertenti gag feline che spopolano in rete. Dall’alba dei tempi il gatto ha sempre esercitato una forte attrazione sull’uomo che, incapace di resistergli, non può fare a meno di circondarsi di queste straordinarie creature.
Perché il 17 febbraio?
La Festa Nazionale del Gatto è nata da un sondaggio. Claudia Angeletti, giornalista presso la rivista Tuttogatto, chiese ai suoi lettori di suggerire una data. La vincitrice fu la signora Oriella Del Col, che motivò così la sua scelta per il 17 febbraio:
- Febbraio è il mese dell’Acquario, segno associato agli spiriti indipendenti
- 17 è il numero legato alla sfortuna, come quella erroneamente associata i gatti neri
- 17 si esprime in numeri romani con la dicitura XVII, e volendo giocare con le lettere si ottiene “VIXI”, ovvero “ho vissuto” o “sono morto”, un chiaro riferimento alle molteplici vite di un gatto.
Attenzione però: il 17 febbraio è la Festa Nazionale del Gatto. La Festa Internazionale invece ricorre l’otto agosto.
Dall’antico Egitto alle streghe
La dea Bastet era rappresentata con sembianze feline ed era simbolo di fecondità e protezione. Gli egittologi sostengono che non era raro vedere delle donne con indosso amuleti della dea, come buon auspicio per una gravidanza.
Nell’antico Egitto, quindi, i gatti venivano adorati al punto che, per quelli delle famiglie abbienti, era prevista la mummificazione.
Nello specifico il gatto nero era il prediletto tra i mici, poiché il suo colore ricordava quello del limo, portatore di fertilità.
Ma è proprio a lui che è toccata la sorte peggiore durante il Medioevo. Questo era infatti considerato il diretto vicario del Diavolo nonché braccio destro delle streghe. Purtroppo, non furono soltanto molte donne innocenti a finire sul rogo: con loro vennero bruciati (e sfortunatamente anche torturati) molti gatti.
Ma c’è anche chi, per esempio, oggi giorno è ben felice di essere un gatto. E non un gatto qualunque, ma proprio un gatto nero. È il caso del dolce protagonista di Diario di un cinico gatto:
C’è un motivo se Madre Natura non può fare a meno di partorire gatti neri. Li considero come antichi depositari della saggezza del gatto. Il primo gatto mai esistito era di certo nero. Inoltre, erano neri i gatti delle streghe, e loro sì che ne sapevano. Erano gli unici umani che ci capivano, le streghe. Che conoscevano la nostra lingua. Tutte le conoscenze arcane le hanno apprese da noi.
E, infatti, gli stupidi umani le hanno bruciate. Avevano paura di loro, come hanno paura dei gatti.
Qui è riportata la trama completa insieme ad altre letture dedicate ai gatti.
La magia dei gatti
Accarezzare un gatto, così come un cane, rilascia endorfine. Per questo essere circondati da animali aiuta a stare meglio: chi non ha voglia di farsi coccolare dal proprio animale quando è un po’ sottotono?
Ma oltre a questo aspetto meramente scientifico, esistono molte credenze legate ai mici. Di fatti, i gatti sarebbero in grado di assorbire le energie negative della casa. Inoltre, a tutti i padroni sarà capitato di notare che il proprio compagno, di quando in quando, fissa intensamente il vuoto. Ebbene, si dice che i gatti siano in grado di vedere delle “presenze” immateriali.
Chi può dire se questo sia vero o meno? Quel che è certo è che un gatto può regalare tanto amore e tanto divertimento, per cui celebriamo sempre i nostri amici a quattro zampe. Allo stesso tempo, non dimentichiamo di aiutare anche i meno fortunati. Quale miglior modo di celebrare la festa nazionale del gatto se non adottandone uno?
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