Françoise d’Eaubonne, una straordinaria filosofa in piena armonia con la natura, sconosciuta in Italia ma molto influente in Francia e nel resto d’Europa.

Françoise d’Eaubonne è riuscita a unire in una teoria originale femminismo ed ecologia, due temi estremamente attuali oggigiorno.

Chi era Françoise d’Eaubonne

Françoise d’Eaubonne nata a Parigi nel 1920, figlia di un padre cattolico con simpatie anarchiche, visse a Tolosa durante gli anni della seconda Guerra Mondiale.

La lettura del Secondo Sesso di Simone de Beauvoir ispirò l’opera dell’autrice.

Una donna con ampi interessi: i suoi lavori spaziarono dalla saggistica, ai romanzi e alla poesia.

In merito alla sua particolare sensibilità, si schierò sempre in prima fila contro l’oppressione e le disuguaglianze sociali subite dalle donne.

Dal 1945 al 1957 aderì al Partito comunista francese e fu co-fondatrice del Women’s Liberation Movement e del Front Homosexuel d’action révolutionnaire.

Grazie alla sua personalità molto critica verso la società del suo tempo la filosofa francese sviluppò un pensiero molto originale.

Questo intreccia la critica politica e sociale alla mitologia, alla religione e alla storia.

La sua analisi parte dalla donna del mito e nelle diverse epoche storiche.

Rilevando il fatto che, in tempi molto antichi, essa aveva un ruolo e uno spazio ben definito nella società legato alla terra e alla generazione della vita, ma che con l’avvento delle religioni le viene tolto.

Françoise d’Eaubonne e l’ecofemminismo

Françoise d’Eaubonne è famosa per aver coniato il termine ecofemminismo nel suo libro Le féminisme ou la mort pubblicato nel 1974, ed è per questo considerata la fondatrice di questo movimento politico e sociale.

La filosofa afferma che il disprezzo della società per le donne è paragonabile al disprezzo per l’ambiente, e che il patriarcato e il capitalismo sono la causa dello sfruttamento del corpo e della vita delle donne.

Per convincere i lettori della gravità della crisi, d’Eaubonne descrive alcuni dei principali problemi che affliggevano il mondo già nel momento in cui stava operando, come la carestia, il degrado ambientale, inquinamento, fertilizzanti chimici, ecc.

Dopo aver analizzato tali problemi conclude che la catastrofe in atto è globale e che stiamo assistendo alle fasi finali del catastrofe imminente.

Che cosa possiamo fare noi?

La strada per il cambio di prospettiva auspicato da Françoise d’Eaubonne per arrivare alla distruzione dei meccanismi di potere e alla completa emancipazione della donna è ancora lunga.

Così come lo è la strada per un’educazione ambientale, per questo è importante confrontarsi e riscoprire teorie fondamentali e attuali come questa data la crisi ecologico-ambientale che stiamo attraversando.

L’essere umano deve orientare le sue energie verso un nuovo modo di vivere, più armonico ed equilibrato verso tutte le specie viventi.