Grandi festeggiamenti in tutta Londra e l’intero Commonwealth per i 70 anni di regno di Sua Maestà
Anticipato di una settimana rispetto alla tradizione, il Trooping the Colour di giovedì 2 giugno ha aperto ufficialmente i quattro giorni di festeggiamenti del Giubileo di Platino, ovvero i 70 anni di regno, della Regina Elisabetta II d’Inghilterra.
Cosa si intende per “giubileo”?
Il termine deriva dal latino “jubilare” e vuol dire “grida di gioia”. Solitamente si usa in campo religioso, ma in UK è legato al percorso di governo del monarca. Si festeggia un po’ come i matrimoni: Giubileo d’Argento per i 25 anni, Oro per i 50, Diamante per i 60 e, appunto, Platino per i 70.
Al terzo posto nella classifica dei sovrani con il regno più longevo
Se pensiamo che il regno di Elisabetta II sia da record, arriva una piccola delusione. Sua Maestà è infatti solo al terzo posto nella classifica della corona più longeva. Prima di lei abbiamo infatti (ancora per poco) Rama IX di Thailandia, rimasta in carica dal 1946 al 2016; e al primo posto il caro, vecchio Luigi XIV (il Re Sole), che ha governato per ben 72 anni e 110 giorni. C’è da dire però che a differenza della nostra Elisabetta, lui è salito al trono che non aveva ancora 4 anni, quindi…
I festeggiamenti
Per mesi c’è stato grande fermento dietro i preparativi della celebrazione del Giubileo e il risultato è stato a dir poco impeccabile. E’ proprio vero ciò che ha detto una volta il Principe William in un’intervista: “Noi inglesi siamo bravi ad organizzare feste!”
Tutto è stato perfetto e sensazionale. Le emozioni erano palpabili, sia tra i reali che hanno partecipato, che tra il pubblico presente (io per prima passavo dalle lacrime alle risate in un attimo! QUI per vedere le storie in evidenza che ho realizzato a riguardo).
Il Trooping the Colour
Come detto, tutto è iniziato giovedì 2 giugno con la parata militare del Trooping the Colour, conosciuta anche con il nome di “Birthday Parade”. Questo perché con la sfilata si celebra il compleanno del sovrano. Una tradizione che risale al regno di re Carlo II (1660-1685) e, diciamo così, attiva dal 1748 quando, è stato appunto deciso che sarebbe stata utilizzata per celebrare il compleanno ufficiale del Sovrano. Da quando Giorgio III salì al trono nel 1760, il Trooping the Colour è stato un evento annuale fisso e la stessa la Regina Elisabetta II ha sempre mantenuto questa tradizione nel corso del suo regno (perfino nell’anno della pandemia anche se con molte restrizione). Unica eccezione è il 1955 quando l’evento è stato annullato a causa di un grave sciopero nazionale.
Come funziona il Trooping the Colour?
Il nome della parata dice già molto: “Sfilata di Bandiere”. Le guardie dei 5 reggimenti delle truppe della Corona Inglese prendono parte alla parata, sfoggiando i loro colori. Nello specifico, quest’anno hanno partecipato 1450 ufficiali e soldati della Household Division e della King’s Troop Royal Horse Artillery, insieme a 400 musicisti di diverse bande militari. Piccola curiosità: questo Trooping è stato il primo che non ha visto la Regina in persona svolgere la tradizionale ispezione delle truppe. Al suo posto il compito è stato svolto dal Principe di Galles Carlo, accompagnato dalla Principessa Reale, Anna e dal Duca di Cambridge, il Principe William.
La famiglia reale sulla balconata di Buckingham Palace
La prima parte “pubblica” del primo giorno di festeggiamenti termina con la famiglia reale che si affaccia al balcone di Buckingham Palace a salutare la folla e ammirare il passaggio degli aerei della RAF che in questa occasione si sono schierati a formare nel cielo il numero 70 in omaggio al giubileo di Platino della Regina.
I “Fari del Giubileo”
Nel 1897, in occasione del giubileo di Diamante della Regina Vittoria, furono accesi a catena dei fari. Un tempo utilizzati come strumento di comunicazione, sono ora diventati un simbolo di unità. La sera del 2 giugno, la Regina ha acceso un’installazione luminosa a Windsor che ha dato vita ad una catena di luci, fino ad accendere il “Three of the Threes”, ovvero un “albero” alto 21 m costruito con 350 alberi più piccoli installato subito fuori Buckingham Palace. Altri fari si sono poi accesi in tutto il Commonwealth, in ben 54 capitali.
Il “Service of Thanksgiving”
Venerdì 3 giugno è stato il momento della tradizionale messa nella cattedrale di St. Paul a Londra. La Regina non ha presenziato, ma al suo posto c’era la famiglia reale al completo, compresi i tanto chiacchierati Duchi di Sussex, il Principe Harry e Meghan Markle, tornati finalmente in UK ad omaggiare la Regina e a far conoscere la loro nuova nata Lillibeth. In questa occasione è stata suonata la Great Paul, la più grande campana della Gran Bretagna.
Le corse dei cavalli ad Epson Downs
Sabato 4 giugno il programma ha previsto l’avvenimento considerato da sempre il preferito della Regina: il “DERBY”, ovvero la famosa corsa di cavalli di Epson Downs che quest’anno è arrivata alla sua 243° edizione. Anche qui la sovrana non ha presenziato. Al suo posto si è vista invece la figlia Anna, anche lei grande appassionata di cavalli (ha partecipato infatti alle Olimpiadi nel 1976 nella disciplina del salto ad ostacoli).
Il “Platinum Party at the Palace”
Ma ecco arrivare un momento davvero magico. La sera del 4 giugno c’è stato il grande concerto davanti a Buckingham Palace in cui si sono esibiti molti artisti britannici di oggi e di ieri, tra cui i Queen con Adam Lambert, i Duran Duran, Alicia Keys, Rod Stewart, Elton John, Sam Ryder e la mitica Diana Ross (una delle cantanti preferite della Regina).
Un tea con Paddington!
Ma ciò che nessuno si aspettava è stato l’avvio del concerto. Sugli schermi è andato in scena un simpatico siparietto in cui l’orsetto Paddington (uno dei simboli di Londra) prende il tea con la Regina, combinando i suoi soliti pasticci. All’annuncio del maggiordomo che il concerto stava per iniziare, Paddington ringrazia la regina per tutto. Ma non è finita qui, si sente l’inconfondibile intro di “We will rock you” dei Queen e la scena torna alla Regina che con l’orsetto batte il tempo con il cucchiaino sulla tazza da tea.
Che dire? Elisabetta II ha nuovamente confermato la sua disponibilità e il suo sense of humor. Questa con Paddington è stata infatti la seconda volta in cui la sovrana si è messa in gioco in modo così divertente. Come dimenticare l’inaugurazione delle Olimpiadi nel 2012, quando la Regina è stata una Bond girl e si è lanciata dall’elicottero facendo poi un’entrata magica allo stadio?
Ultimo giorno di festa
Con domenica 5 giugno terminano ufficialmente i festeggiamenti del Platinum Jubilee, ma non prima del tradizionale “BIG JUBILEE LUNCH”. Un grande pranzo appunto, che si tiene per le vie della città di Londra, ma anche in diverse città del Canada, del Brasile, del Sudafrica e del Giappone. Grandi tavolate imbandite in cui i cittadini e le cittadine mangiano tutti insieme. Per finire alle 14.30 è iniziata la parata delle carrozze in cui ha sfilato anche la famosissima carrozza dorata “Gold State Coach” che dal 1762 è stata utilizzata per ogni cerimonia di incoronazione. Al passaggio di questa carrozza, si è potuto notare all’interno la proiezione dell’immagine di Elisabetta II nel giorno della sua incoronazione.
Thank You Ma’am
Sono stati quattro giorni di festeggiamenti intensi e invidiabili per chi ha potuto partecipare dal vivo. C’è da dire però che anche chi non è potuto essere fisicamente a Londra, ha avuto la possibilità di seguire praticamente tutto. In televisione Sky e Real Time hanno mostrato molti degli appuntamenti citati. I social poi hanno giocato un ruolo fondamentale. I profili dei duchi di Cambridge, del Principe Carlo con Camilla, ma soprattutto quello della Regina (The Royal Family ) e di Buckingham Palace erano sempre aggiornatissimi con post, reel, e stories che hanno accorciato notevolmente le distanze, rendendo l’intero globo partecipe di questa serie di eventi magnifici.
Ora non possiamo che unirci agli organizzatori che durante il concerto del sabato, attraverso un avanzatissimo gioco di luci, hanno ringraziato la Regina Elisabetta II per i suoi 70 anni di regno scrivendo nel cielo “Thank You Ma’am”. Grazie davvero Vostra Maestà e ancora auguri per questo fantastico traguardo!
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