La più iconica delle borse di Hermès si è guadagnata la sua fama negli anni per l’esclusività che la contraddistingue e oggi vi parlerò di quelle curiosità che la riguardano e che l’hanno resa un mito.

1. Investment bag: la Birkin è una di quelle borse che non perde il suo valore nel tempo, anzi, più passano gli anni, più ne acquista, tanto che le primissime edizioni o quelle in pelli pregiate oggi valgono ampiamente due o tre volte tanto il prezzo originale al quale sono state comprate. Se volete investire anziché spendere, si può pensare di accantonare un budget per acquistarne una, certe che tra dieci anni potrebbe ripagarsi da sola (ma, diciamocelo, chi mai avrebbe il coraggio di rivendere una Birkin!?). Il prezzo base per una Birkin è 7’000 euro. Alto, ma non impossibile.

2. Custom made: ogni Birkin di Hermes è interamente fatta a mano da un unico artigiano che la cuce in 48 ore, personalizzabile in ogni dettaglio, ciò rende ogni borsa unica, andando così ad apprezzarne il valore. Si può scegliere tra diverse misure (25 cm, 30 cm, 35 cm, 40 cm, 42 cm e 45 cm), e vari pellami (Togo, Clemence, Fiord e Epsom sono i best sellers; Calf Box, Chamonix, Barenia e Chevre sono i più resistenti; coccodrillo, struzzo e lucertola i super lusso), mentre per i colori, la gamma può dirsi pressoché infinita. Ultimo ma non meno importante: il metallo delle finiture. Si va dai platino fino ai lucchetti tempestati di diamanti.

3. Una borsa da viaggio: la Birkin è nata dal il fortuito incontro tra l’attrice Jane Birkin e Jean-Luis Dumas (designer di Hermès) nel lontano 1984. I due, vicini di poltrona su un volo Parigi-Londra, discutevano di come l’attrice avesse difficoltà a trovare una borsa pratica e capiente ma che fosse anche elegante e lui ideò un modello apposito che oggi porta il nome di Jane.

4. Hard to get: non si pensi che basti entrare in un negozio Hermès e chiedere una Birkin per uscire con l’agognata borsa al braccio. È una dei pezzi fashion più difficili da acquistare al mondo (se non sai come si fa). Pochissimi store tengono la Birkin in magazzino e c’è chi gira il globo a colpi di jet privato per trovarla. Voci dicono che il flagship di Singapore sia il posto giusto dove cercare. Le liste di attesta sono infinite e accettano solo l’aggiunta di pochi nomi ogni anno (c’è letteralmente una lista di attesa per essere messi in lista di attesa). Ne sa qualcosa Samantha di Sex & the City, che fa i salti mortali per averne una. Cinema a parte, sull’irraggiungibilità della Birkin sono stati scritti moltissimi libri, tra cui Sognando la Birkin di Patrizia Villefranche, Bringing home the Birkin di Michael Lionello e Nella jungla di Park Avenue di Wednesday Martin. Ah, e La verità è che non ti odio abbastanza, ca va sans dire.

5. La borsa dei record: abbiamo parlato del prezzo base di una Birkin ma non del prezzo massimo perché… be’, perché non c’è. Le quotazioni delle Birkin si alzano di giorno in giorno e ci sono modelli che costano più di un appartamento. La Himalaya in coccodrillo del Nilo è tata venduta a un’asta da Christie’s per la bellezza di 162 mila dollari! Se vi sembra alto è perché non sapete che lo stesso modello con gli hardware metallici in oro bianco 18 carati e diamanti è stata venduta per 236 mila dollari.

6. Celebrity-bag: quasi tutte le star hanno una Birkin nel loro armadio, ma alcune ne hanno fatto una vera e propria ossessione. Victoria Beckham ne ha più di cento, sfiorando il valore di due milioni di dollari di collezione. Anche le sorelle Kardashian-Jenner sono delle vere Birkin-addicted con decine di esemplari strettamente personalizzati (la sola Kylie ne possiede 13), destinati ad aumentare quando la mamma Kris passerà loro in eredità le sue, tutte rigorosamente in pellami over the top.

Bonus: Hermès dispone di una beauty spa per le sue borse. Sì, perché di una Birkin o di una Kelly bisogna avere cura: nel malaugurato caso che si macchiasse, si graffiasse, si scucisse o perdesse un pezzo metallico, Hermès viene a prendere a casa tua la Birkin, la porta alla sua spa e te la riconsegna come nuova.

In fondo, chi ha bisogno del centro benessere quando può già andarci la nostra borsa!