Fin dal XIX secolo erano molte le donne artiste esperte di fotografia. Vi raccontiamo chi sono le cinque fotografe che hanno rivoluzionato questa forma d’arte.

Le cinque fotografe rivoluzionarie che hanno cambiato la storia della fotografia, erano caparbie, pioniere, e hanno sempre saputo sfidare le convenzioni del loro tempo, inventandosi spesso un mestiere, un linguaggio; una competenza specifica mai esistita prima, per portare all’attenzione del mondo intero, e di quello femminile al quale appartenevano i loro messaggi anticonformisti e di modernità nell’arco dei secoli, andiamo a scoprire chi sono queste coque straordinarie fotografe.

Julia Margaret Cameron, fotografa britannica, nacque nel 1815 in quella che allora era l’India britannica. Cameron iniziò a fotografare nel 1863 all’età di 48 anni e ricevette in dono dalla figlia una macchina fotografica, iniziando così a documentare ciò che la circondava.

Il fil rouge di Julia era principalmente la classe vittoriana, che catturava in ritratti delicati e insolitamente intimi, fortemente influenzati dal linguaggio preraffaelita.

Helen Levitt  è nata a Brooklyn e ha trascorso quasi tutta la sua vita a New York. Con la sua fotografia si pone delicatamente a cavallo tra l’innocenza dei bambini e la brutalità di New York. Verso la metà del XX secolo, Helen Levitt catturò la vita dei bambini della città, che erano pieni di energia e vitalità, mentre anche alcuni scorci della crudeltà e della violenza della città venivano catturati attraverso il suo obiettivo. Le incredibili fotografie di Levitt la portarono ad essere ampiamente riconosciuta con diverse mostre e premi.

Francesca Woodman L’importanza della fotografia di FrancescaWoodman è stata a lungo oggetto di discussione. Mentre alcuni sostengono che il suo tema principale fosse il femminismo, in cui Woodman analizza le strategie che le donne devono adottare per camuffare la propria identità, altri suggeriscono che Woodman sia invece un’artista surrealista come i fotografi Hans Bellmer e Man Ray. Una cosa su cui sono d’accordo invece, è che Francesca Woodman abbia usato la fotografia come mezzo per indagare sia la propria identità che il proprio corpo. Nella serie On Being an Angel del 1975-81, la Woodman ha esaminato la vulnerabilità esistenziale di cui lei stessa e molte altre persone soffrono per tutta la vita.

Nonostante la breve carriera della Woodman, la fotografa ha prodotto oltre 800 stampe non pagate e circa 10.000 negativi. Francesca Woodman è morta nel 1981 a soli 22 anni. Nel 2011 è uscito il documentario The Woddmans, che ha vinto il premio come miglior documentario al Tribeca Film Festival.

Imogen Cunningham è una pioniera della fotografia moderna. Ha iniziato la sua carriera artistica nei primi anni del XX secolo dipingendo i luoghi in cui viveva. Cunningham infatti era madre di tre figli piccoli, e trascorse la maggior parte del XX secolo a casa trovando ispirazione per il suo lavoro nella natura circostante. Nel 1910, la Cunningham aprì uno spazio culturale a Seattle dove fotografò le personalità artistiche della città.

Cunningham è conosciuta soprattutto per le sue fotografie di fiori e piante catturati nei minimi dettagli, per le quali è stata acclamata a livello internazionale. La fotografa attribuiva grande importanza all’illuminazione e alla composizione della fotografia. In seguito alla sua morte nel 1976, molte delle sue opere sono state pubblicate in libri di raccolta come Imogen! Imogen Cunnungham Photographs, e After Ninety.