Nel 2018 diventa una delle prime due donne native americane a fare parte del Congresso degli Stati Uniti. Nel 2021 presta giuramento come segretaria del Dipartimento degli Interni nell’amministrazione Biden: Deb Haaland è la prima donna nativa americana nella Storia degli Stati Uniti d’America a ricoprire un simile ruolo.
Chi è Deb Haaland
Debra Anne Haaland, detta “Deb”, nasce il 2 dicembre del 1960 a Winslow in Arizona. È figlia di una nativa americana della tribù Pueblo e di un marine di origini norvegesi.
Dopo aver conseguito la laurea in inglese e ottenuto un dottorato in giurisprudenza all’Università del Nuovo Messico, Deb Haaland diventa amministratrice tribale di San Felipe Pueblo.
Quest’ultimo si trova nello stato del Nuovo Messico e più del 99% della sua popolazione è costituita da nativi americani. Si tratta dei discendenti del popolo Pueblo che abitava in queste terre da prima della colonizzazione spagnola.
Prima di entrare in politica e trovare una stabilità economica, Haaland ha vissuto un periodo di precarietà, soprattutto durante il college. All’epoca era una giovane madre single con un debito studentesco da pagare e una figlia, Somáh, a cui provvedere.
Ma Deb Haaland non si è lasciata abbattere. Attraverso i buoni pasto e il volontariato presso la scuola della figlia (che ha cresciuto completamente da sola) è riuscita a fornirle l’istruzione della scuola primaria.
Sempre per far fronte al periodo di difficoltà economica, Deb ha anche gestito una piccola impresa che produceva e conservava salsa di pomodoro.
La carriera politica
Deb Haaland è entrata in politica con il Partito Democratico.
Nel 2014 fu candidata alla carica di vicegovernatore del Nuovo Messico. Tuttavia il ticket composto da lei e da Gary King perse contro quello repubblicano formato da Susana Martinez e John Sanchez.
Ma la svolta arriva nel 2015. Deb Haaland viene eletta presidente del Partito Democratico del Nuovo Messico. Diventa così la prima donna nativa americana a guidare un partito di Stato.
Nel 2018 annuncia la propria candidatura alla Camera dei Rappresentanti riuscendo a prevalere contro l’avversaria repubblicana con un margine di scarto di oltre venti punti percentuali.
Insieme alla collega del Kansans Sharice Davids diventa la prima donna nativa americana ad essere eletta al Congresso.
Infine, il 17 dicembre 2020 è stata nominata da Joe Biden come segretario degli Interni nella sua nuova amministrazione, venendo poi confermata dal Senato il 15 marzo 2021.
Gli obiettivi della sua politica
Fin dalla sua elezione al Congresso nel 2018, Deb Haaland ha focalizzato e indirizzato il proprio operato su temi e questioni importanti: l’ambiente, i cambiamenti climatici, le politiche a favore della famiglia e la ricerca della donne indigene scomparse.
Giustizia per le donne indigene
Quest’ultimo punto merita una riflessione. Per decenni, anzi, secoli migliaia di ragazze e donne native americane sono state e vengono tuttora barbaramente stuprate e uccise da suprematisti bianchi.
E le autorità statunitensi sono sempre state refrattarie nell’andare a fondo a questi casi, divenuti ormai veri e propri cold case, casi irrisolti. Né le vittime né le loro famiglie hanno mai avuto giustizia.
Ma Deb Haaland non ci sta. Ad aprile 2021 ha, infatti, annunciato la creazione di una nuova unità all’interno del Bureau of Indian Affairs. Essa si occuperà di dare assoluta priorità e attenzione a questi casi di omicidi fino ad ora considerati di “serie B”.
“Le donne indigene risultano scomparse e vengono uccise da quando gli europei sono arrivati in questo continente alla fine del 1400. La violenza contro le donne è una mia priorità. Non si risolverà con due soli atti legislativi, ma ora è il momento di scavare più a fondo e continuare a lavorare”.
La violenza passa anche attraverso il linguaggio
Un altro obiettivo importante che Deb Haaland si è prefissata è quello di proporre una narrazione mediatica, politica e sociale che tenga conto dei nativi americani e li consideri persone degne di rispetto al pari di qualunque altro cittadino americano.
La violenza perpetrata ai danni delle popolazioni native è passata anche attraverso il linguaggio. Per anni, in qualunque ambito, si è adottata una terminologia offensiva, denigratoria e scorretta, soprattutto nei confronti delle donne indigene.
In particolare, Haaland ha dichiarato che l’utilizzo corrente del termine squaw è dispregiativo nei confronti delle comunità indigene, delle loro tradizioni e della storia.
Per questo ha predisposto la creazione di una task force che si occuperà di trovare nomi sostitutivi al termine, finora impiegato in modo vago ed erroneo per nominare valli, laghi, ruscelli e altri siti sulle terre federali.
Inoltre, negli anni ’70, alcuni attivisti amerindi sostenevano che la parola squaw si trattasse di un termine volgare per riferirsi all’apparato sessuale femminile.
Il faro di un popolo oppresso
Per il suo operato svolto finora e per gli obiettivi da raggiungere sembra proprio che Deb Haaland sia colei che dopo secoli di oppressione, violenza e soprusi stia muovendo i primi passi per ridare ai nativi americani il posto che meritano.
E la sua nomina a segretario degli Interni ha un significato simbolico molto forte. Per la prima volta i nativi americani godono di una rappresentanza politica a livello nazionale e iniziano a ricoprire ruoli di rilievo.
Se per un bianco questa è cosa da poco, per un nativo americano è tutto. È il riscatto di un intero popolo e delle violenze subite a causa di una presunta supremazia razziale tuttavia inesistente.
Fonti
Il personaggio dell’anno: Deb Haaland
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