Zia Caterina e il suo taxi magico sembra il titolo di una favola per bambini e, in un certo senso, lo è. Solo che è una favola vera e non inventata.

La storia di zia Caterina cominciò molti anni fa: il suo nome è Caterina Bellandi e nacque a Prato il 6 marzo del 1965.

Una volta adulta si innamorò di Stefano che, purtroppo, morì precocemente a causa di un cancro molto inasivo.

Una speciale eredità

Stefano era il taxista di Milano25: alla sua morte, Caterina ereditò il suo taxi e fu così che cominciò la sua grande favola, la favola di speranza di molti bambini non proprio fortunati.

Non solo semplici corse

Il suo lavoro come taxista non si è limitato solo a semplici corse: la sua macchinina speciale si è trasformata in un luogo magico che accoglie i bambini e li porta in ospedale ad affrontare visite difficili.

In quel momento nel taxi possono divertirsi, sognare e scacciare via la paura per poter affrontare il tutto al meglio delle loro forze.

Perché zia Caterina

In un’intervista fatta da http://www.supereroitaximilano25.it/ le è stato chiesto il perché farsi chiamare zia e non mamma.

Lei ha risposto che una zia è la persona più vicina a una mamma, che può viziare senza avere il compito di educare in maniera costante e duratura.

Il suo colorato outfit

“Ho cominciato con il cappello. Poi il mantello l’ho messo dopo l’incontro con Patch Adams.

I bracciali, le collane e tutti gli ammenicoli appesi sono pezzettini delle persone e soprattutto dei bambini che incontro e che porto sempre con me e che mi fanno sentire forte.

Il primo campanellino che ho messo al collo era per ricordare le collezioni di campanelle che aveva mio padre.”

Un grande lavoro che continua da anni

Quella di Caterina è una storia che è cominciata da diversi anni ma che continua nel tempo regalandoci speranza e un grande sorriso anche nei momenti più bui.