Incontriamo Marta Molinari, stella della danza internazionale che incarna il molteplice e radioso talento femminile. Il messaggio di Marta è chiaro: non fermarsi mai.

Marta Molinari è una danzatrice classica professionista dalla sfolgorate carriera. Inizia giovanissima: a soli 19 anni entra a far parte del corpo di ballo dell’Arena di Verona, poi successivamente del Teatro dell’Opera Nazionale Sloveno di Maribor. Oggi Marta fa parte della Chrono Ballet Company di Verona.

Marta ha ottenuto il diploma di abilitazione all’insegnamento del Balletto Classico con metodo Vaganova. Ma non finisce qui. Donna poliedrica e dai molti talenti, Marta non si è risparmiata mai e ha conseguito due lauree (una in Lettere Moderne e una in Sociologia presso l’Università degli studi di Milano), e ha scritto un libro motivazionale autobiografico, intitolato #NONOSTANTE, che è subito svettato fra i più letti nella classifica Amazon.

Durante la pandemia, ha dato vita a un proprio brand di dancewear chiamato “Mariposa”: una particolare linea capsule raffinata ed elegante di body e abiti per la danza dedicata a tutte le ballerine che quando danzano vogliono sentirsi uniche e speciali, come leggiadre farfalle.

Marta inoltre è molto attiva sui social: su Instagram conta oltre 34mila followers, una vera e propria community “sulle punte”, con cui giornalmente interagisce, creando una rete di condivisione artistica di grande risonanza. Nella corrente edizione, così come nella precedente, è stata scelta da DANZAINFIERA (l’unico e più l’importante evento internazionale dedicato alla Danza) come SPECIAL GUEST dell’evento, e ha tenuto una speciale Live Ballet Experience in cui le sue giovani follower hanno potuto finalmente conoscerla dal vivo e “mettere mano alla sbarra” assieme a lei.

Che rapporto hai con il talento?

Sebbene io possa sembrare una farfalla, ho dovuto faticare moltissimo. La carriera di ballerina classica è difficilissima e richiede dedizione e impegno costante. La prima difficoltà che si incontra in questa professione è la precarietà del lavoro. Il primo paletto che incontra chi vive d’arte è proprio lo scoglio sociale di non essere riconosciuto come lavoratore. Tante volte, quando dico che sono una ballerina classica, alcune persone mi dicono: «Cioè ti pagano per ballare?». La danza è sì una passione ma è anche una professione vera e propria, che implica fatica, regole ferree e imposizioni.

A che età hai cominciato e come hanno reagito i tuoi genitori?

Ho iniziato a otto anni con la propedeutica ma professionalmente a undici, quando ho cominciato a danzare e allenarmi tutti i giorni. La mia famiglia si è divisa quando ho deciso di diventare una ballerina professionista. Da un lato mio padre, che non voleva che intraprendessi questa carriera; dall’altro mia madre che mi ha sempre sostenuta e supportata. Ricordo che risparmiava per comprare i tutù e le scarpette e talvolta mi portava a danza di nascosto.

Ma poi è arrivato il primo contratto…

Esatto, il mio primo contratto con l’Arena di Verona è stato una vittoria! Ne parlo anche nel mio libro #Nonostante che è un libro motivazionale, nel quale spiego come non abbandonare mai i propri sogni, i propri interessi. Di non cedere mai al buio e di incedere verso la luce! Io non ho mai smesso di studiare: ho due lauree e due master. Nonostante anche alcuni miei colleghi mi dicessero di lasciar perdere perché la danza è troppo impegnativa, io non ho mai rinunciato anche agli studi. E lo dico sempre anche ai miei allievi: una cosa non preclude l’altra.

La tua giornata tipo?

Mi sveglio all’alba, più o meno tra le 5:30 e le 6:00 e svolgo svariate attività di volontariato. Faccio da dog-sitter agli anziani, porto la colazione a una casa di riposo e così via. Mi piace cominciare la giornata dedicandomi agli altri. Fino alle 9:00 mi dedico al fitness per poi cominciare le prove e le lezioni di danza fino alle 12:00/13:00. Nel pomeriggio lavoro come insegnante presso diverse accademie e scuole di danza. Nel weekend invece ho spettacoli e repliche.

Che consigli daresti ai genitori dei ragazzi che vogliono diventare ballerini?

Di cercare di informarsi, sempre! Informatevi su cosa sia la danza e che cosa comporti questa carriera, per non tarpare le ali ai vostri figli. Informatevi anche sulle migliori scuole, per non rovinare il loro corpo e il loro spirito. 

Che progetti hai per l’immediato futuro?

Ho un maggio e un giugno piuttosto infuocati. Ho spettacoli a Roma, Venezia e Iesolo! Non mi fermo mai.