La rivincita del maschio di Amalia Guglielminetti è un romanzo scandalosamente provocatorio, che appare inizialmente a puntate sulla rivista “Il Secolo Illustrato”: un’opera che procurerà guai e fama alla sua autrice e che oggi esce in edizione integrale per 8TTO Edizioni.

La rivincita del maschio. Liguria, inizi Novecento. Il barone Ugo di sant’Agabio è un uomo dedito al gioco e impegnato a godere appieno dei piaceri che la vita gli riserva. Quando si innamora della canzonettista di cabaret Reré Lajoie pensa di aver trovato la sua musa. I sensi e la mente sono solleticati da questa donna moderna, indipendente, che ama sedurre più che essere sedotta, che fuma, beve e gioca d’azzardo.

Reré è la nuova donna del Novecento, per cui Ugo rappresenta solo un divertimento momentaneo, una soddisfazione fisica. La loro è una passione che, si intuisce subito, non è destinata a durare. A darle il colpo di grazia ci pensa Nora, la timida e ingenua cugina di Ugo che lo strega con la sua docilità a cui lui si arrende più che volentieri.

Ma la vendetta di Reré non si fa attendere, innescando un vortice di conseguenze che porterà a un inaspettato, feroce colpo di scena. Scandalosamente provocatorio, “La rivincita del maschio” appare inizialmente a puntate sulla rivista “Il Secolo Illustrato” tra il dicembre del 1920 e il maggio del 1921. Il romanzo vero e proprio, riveduto e ampliato, viene pubblicato da Lattes nel 1923: un’opera più matura e smaliziata che procurerà guai e fama in egual misura.

“Ero un sentimentale idiota che soffriva d’un sogghignetto sprezzante di bella donna come d’una staffilata, e mi sono abituato a considerare le più affascinanti creature dell’altro sesso come semplici arredi nella camera da letto d’un uomo, più o meno piacevoli e decorativi a seconda delle loro qualità estetiche e sensoriali. È la mia rivincita, o se vuoi, la rivincita del maschio.”

Le varie edizioni

La prima parte del romanzo La rivincita del maschio era uscita a puntate fra il 1920 e il 1921 sul periodico “Il Secolo Illustrato”. Nel 1923 l’editore Lattes lo pubblicò poi nella versione definitiva e integrale. E fu un tale successo che nel 1925 uscirono le traduzioni in spagnolo e croato, e infine nel 1928 venne pubblicata una nuova versione in italiano.

La sua autrice, Amalia Guglielminetti, venne accusata di oltraggio al pudore. Dopo l’assoluzione piena, che le portò un’enorme pubblicità, il romanzo però scomparve dalla circolazione. Strano, ma vero. O forse no. Fino a poco tempo fa era pressoché introvabile anche nelle biblioteche più fornite o anche presso qualche antiquario specializzato in libri antichi. Da luglio però è tornato in libreria grazie a una nuova edizione a cura delle straordinarie donne di 8TTO Edizioni con il contributo critico di Maria Vittoria Vittori.

Amalia

Nata a Torino il 4 aprile 1881, Amalia esordì con la raccolta di poesie Voci di giovinezza (Torino 1903). Nel sonetto Sogni e ricami, Amalia scrisse senza troppi giri di parole riguardo al suo proposito di sottrarsi ai lavori femminili, per dedicarsi interamente alla letteratura.

E ci riuscì. Il secondo libro di versi, Le vergini folli (1907) ebbe maggiore risonanza del primo. Grazie al successo della silloge, Amalia ebbe modo di conoscere e infine di intrattenere una breve ma intensa relazione epistolare con il poeta Guido Gozzano.

“Ella compie nel suo libro, Egregia Guglielminetti, quasi un vergiliato, e conduce il lettore attraverso i gironi di quell’inferno luminoso che si chiama verginità” (lettera del 5 giugno 1907).

In un’altra sua lettera, Guido Gozzano racconta come Amalia fosse stata giudicata dai suoi amici della Società di cultura: la sua bellezza era fuori discussione e riconosciuta da tutti, però il fatto che scrivesse, “non male”, non andava giù a nessuno: “detestabili le donne che scrivono! – se scrivono male ci irritano – Se scrivono bene ci umiliano”, dicevano (10 giugno 1907. Fonte: Treccani).

La versione di 8tto Edizioni

A quasi cento anni dalla sua prima edizione, il romanzo La rivincita del maschio torna in libreria grazie al coraggio e all’intraprendenza di donne come Amalia. Le editrici di 8TTO Edizioni, che portano a compimento un’operazione egregia: fanno riscoprire la figura di una scrittrice ricordata quasi esclusivamente come amica di Guido Gozzano e amante di Dino Segre (Pitigrilli).

Amalia era ben altro. Prima di tutto ha creato figure femminili ineguagliabili per coraggio e forza d’animo. Come la protagonista della Rivincita del maschio, etichettato di proposito come letteratura erotica – e quindi bollato come scandaloso – il romanzo è in realtà un inno alla forza delle donne. Alla loro possibilità di scelta che troppo spesso viene soppressa dalla società. Questo romanzo straordinario è un inno all’indipendenza femminile. Reré fuma, beve, gioca d’azzardo e fa sesso come e con chi vuole. Ma la cosa che più sconvolse i contemporanei fu la storia di una donna che ebbe il coraggio di opporsi ai desideri dell’uomo. E anzi di rivendicare il suo diritto a esistere.