Tippi Degré può essere considerata una piccola Mowgli: nata il 4 giugno del 1990, a Windhoek, in Namibia. Ecco la sua incredibile storia.
Infanzia.

Tippi Degré ha vissuto i primi dieci anni della sua vita proprio come una piccola Mowgli: questa incredibile esperienza è stata documentata grazie alle fotografie scattate dai suoi genitori, fotografie che hanno fatto il giro del mondo e che mostrano la figlia che gioca con leoni, elefanti, ghepardi, struzzi, in modo semplice e spontaneo. I genitori, di origine francese, sono stati fotografi naturalisti professionisti e proprio questo lavoro li ha portati a vivere una vita davvero diversa, nella natura incontaminata.

Nessuna paura.

In ogni scatto è possibile osservare Tippi che si destreggia in un ambiente che sarebbe naturalmente ostile e pericoloso, eppure nei suoi occhi non si percepisce paura, ma solo curiosità, ammirazione, dolcezza, fierezza e, soprattutto, amore. Molti degli animali facenti parte della riserva naturale della Namibia, sono sempre stati cresciuti anche a contatto con l’uomo, pur mantenendo la loro indole selvaggia. Ciò rende ancora più incredibile questi contatti così ravvicinati, così unici, in un ambiente che ha, in verità, quanto di più umano possa esserci.

Tippi Degré oggi.

Oggi, pur essendo una donna e non vivendo più in quella fauna romantica e selvaggia, continua il suo progetto a tutela delle specie selvatiche e della natura incontaminata attraverso il suo libro Tippi: My Book of Africa, libro con foto meravigliose e la sua storia raccontata dai suoi occhi e dalle sue esperienze. In fondo, chi non ha mai sognato di vivere avventure fantastiche tra esemplari unici e terre con paesaggi mozzafiato?

«Parlo loro con la testa o con gli occhi, con il cuore o con l’anima, e vedo che mi capiscono e mi rispondono. Si muovono o mi guardano, e si potrebbe dire che ricambiano i messaggi con lo sguardo. Infatti, sono sicura di riuscire a parlare con loro. In questo modo faccio conoscenza con loro, e a volte diventiamo proprio veri amici».

Queste le sue parole in ricordo di quegli amici che dovette poi lasciare con il ritorno in Francia dopo i dieci anni passati con loro.

Link per l’acquisto: My Book of Africa

Foto di copertina: courtesy of AnOther

Ti è piaciuto il mio articolo? Offrimi un caffè, cliccando qui: Daniela Perelli

Continua a seguire la rubrica Il taccuino di Daniela

Sostienici, offrendoci un caffè, clicca qui: PINK