Mary Toscano autrice del volume L’aquilone ci racconta la storia di questa narrazione nella nostra intervista.

Mary Toscano, docente e volontaria si dedica da anni alla scrittura creativa. Nel 2024 nel libro L’aquilone (PAV edizioni) ci parla di una ripartenza alla vita: una storia incentrata sulla resilienza, sulla scoperta di sé e sull’importanza anche delle più piccole cose nel provocare grandi cambiamenti. Un viaggio emozionante che ci insegna come la vita, tra alti e bassi, offra sempre l’opportunità di rialzarsi e spiccare nuovamente il volo.

Attraverso le sue esperienze nel mondo del volo libero, Mary entra in contatto con nuove persone, affronta le sue paure più profonde e compie un percorso di auto-perdono. Tuttavia, la sfida più grande resterà sempre quella di trovare il coraggio di amare di nuovo e  di aprirsi alle emozioni senza riserve.

Parlaci di te e raccontati pure ai nostri lettori.

Sono Maria Grazia Toscano (mi chiamano tutti Mary), docente da molti anni, impegnata nell’educazione e nel volontariato. Vivo il mio percorso come una missione: essere presenza, ascolto, cura. La scrittura è il mio spazio interiore, dove emozioni e vissuti prendono voce. Scrivo per necessità, per trasformare il sentire in parola e condividere frammenti di verità.

Cosa rappresenta l’aquilone per te?

L’aquilone rappresenta il cambiamento. È il momento in cui qualcosa si stacca da terra, prende il vento e trova una nuova direzione. Simboleggia la capacità di trasformare il vissuto in slancio, il dolore in respiro, la memoria in volo. È fragile ma tenace, come chi sceglie di cambiare senza perdere sé stesso.
 

La tua ultima pubblicazione si intitola proprio L’aquilone, perché questo nome e cosa simboleggia nella storia in questione?

Ho scelto L’aquilone perché rappresenta il cuore della storia: il cambiamento. L’aquilone è il simbolo di chi prova a sollevarsi dopo una caduta, di chi affronta il vento senza spezzarsi. Nella narrazione, è metafora di un percorso emotivo: il filo che tiene unito il passato al presente, la memoria al desiderio di rinascita. È fragile, ma vola. E in quel volo c’è tutta la forza di chi ha scelto di non arrendersi.

Cosa ti ha permesso di approdare a questa narrazione?

Un cambiamento profondo. L’aquilone è nato quando la vita mi ha chiesto di fermarmi, ascoltare e trasformare. Ho sentito il bisogno di dare voce a emozioni che non trovavano spazio altrove. Scrivere è stato un atto di verità: ho raccolto frammenti di vissuto, li ho intrecciati con il vento del cambiamento, e ne è nata una storia che non chiede risposte, ma condivisione.
 

Descrivi dei tuoi prossimi progetti…

Il mio progetto è dare voce. Raccontare che, dopo tante vicissitudini, l’aquilone vola. Anche quando il vento è contrario, anche quando il cielo sembra chiuso: vola. Vorrei che le storie potessero essere ascoltate, perché sono forza, resistenza, verità. Ognuno di noi ha dentro di sé un filo che lo tiene e un sogno che lo spinge in alto.

 A novembre avrò il piacere di presentare L’aquilone a Brindisi, presso la Casa di Quartiere Minimus, un luogo che accoglie e dà spazio alle narrazioni autentiche. Sarà un momento di condivisione, di emozione, di volo.

Link per l’acquisto: L’aquilone

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